Meridiana: scatta mobilità, scontro frontale con sindacati
09 Aprile 2016
E’ scontro tra il gruppo Meridiana e i sindacati dopo l’annuncio della Compagnia della messa in mobilità di 880 unità in esubero strutturale per Meridiana Fly (142 piloti, 649 assistenti di volo e 89 membri del personale di terra) e di 75 dipendenti per Meridiana Maintenance. Gli esuberi diventerebbero 527 unità in caso di accordo sul contratto di lavoro e se si chiudesse la partnership con Qatar Airways. Oltre all’effetto positivo che potrebbe avere la partnership, Meridiana ha messo in campo un assorbimento di personale navigante presso Air Italy, società che fa capo al Gruppo, e altri scivoli come pre-pensionamenti e l’accesso alla mobilità volontaria incentivata.
“L’apertura di tali procedure – spiega una nota di Meridiana – avviene in coerenza con quanto illustrato dalle due aziende alle organizzazioni sindacali e alle istituzioni competenti e risponde innanzitutto ai vincoli di tempistica esistenti, rappresentati dalla scadenza della Cassa integrazione straordinaria, e del termine del 30 giugno oltre il quale i trattamenti di sostegno del reddito al personale in mobilità andrebbero a ridursi in maniera significativa”. Ma i sindacati non ci stanno: “E’ chiaro che l’Azienda sta trascinando lavoratori e sindacati verso lo scontro frontale”, la replica di Usb Meridiana alla lettera che preannuncia i licenziamenti collettivi. Meridiana secondo i sindacati usa “argomenti pretestuosi” per “giustificare” gli esuberi. Lunedì 11 aprile ci sarà un presidio dei lavoratori a Malpensa, proprio mentre alcuni dipendenti di Meridiana dovranno decidere se firmare quella che i sindacati definiscono “proposta di ‘lavoro-truffa’ in Air Italy”. “La controllata di Meridiana in cui da anni si trasferisce l’attività,” spiega Usb. “Contratti che non solo sono inaccettabili poiché ultrattivi rispetto la fine della cassaintegrazione ma che ribadiscono la volontà aziendale di mantenere le due realtà separate”.
“Abbiamo espresso da sempre, anche in questi ultimi giorni, la nostra contrarietà alla pratica dei job posting come strumento di ricerca di personale infragruppo e verso Air Italy, fuori da ogni regola condivisa. Ma assistere, mentre viene aperta la procedura di mobilità che potrebbe vedere al suo termine un numero elevato di licenziamenti, all’uso disinvolto del job posting, dimostra che Meridiana o ha una direzione bipolare o gioca al tanto peggio tanto meglio o ancor più mira a far saltare le pur esilissime possibilità di trovare soluzioni comuni”, il commento delle segreterie nazionali di Filt-Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti e Ugl Trasporto aereo.
“Come è possibile che,” si chiedono i sindacati, “mentre è aperta una trattativa sull’ingresso di Qatar Airways in Meridiana che pone tra l’altro due condizioni, contratto e esuberi, che richiedono il coinvolgimento per legge del sindacato, si debba assistere ad azioni unilaterali che incidono pesantemente sull’intera trattativa e in particolare sulla riduzione degli esuberi annunciati? Non si può quindi trattare sui criteri mentre Meridiana ne viola le premesse indispensabili. Ai lavoratori rivolgiamo l’invito a non aderire alle offerte sbagliate e fuori da ogni accordo di Meridiana, non dando alcuna disponibilita’ che non rientri nelle opzioni proposte dalle organizzazioni sindacali”.
Purtroppo nella gestione di questa crisi occupazionale non si può fare pienamente affidamento sul governo. In attesa che la casella rimasta vacante con le dimissioni del ministro Guidi venga riempita, a rispondere delle tante vertenze in atto ci pensa il viceministro allo Sviluppo economico, Bellanova: “Comprendiamo l’ansia e la preoccupazione delle migliaia di lavoratori e lavoratrici con delicate vertenze aziendali aperte, da cui dipende il loro futuro occupazionale. Il governo è in campo per salvaguardare i posti di lavoro e per il rilancio di importanti settori della nostra economia. Martedi’ abbiamo convocato al Mise il tavolo su Gepin contact, mercoledi’ quello su Almaviva, giovedi’ incontriamo le organizzazioni sindacali per discutere della situazione Italcementi”. All’elenco si aggiungono altri lavoratori.