Messico. Blocco cellulari contro criminalità, aziende sul piede di guerra
09 Aprile 2010
di redazione
Cellulari a rischio disattivazione, da questo weekend, per quasi 30 milioni di utenti messicani. Il Senato ha infatti respinto la proposta che avrebbe rimandato di un anno il blocco dei telefonini non registrati, blocco previsto da una legge nazionale anticriminalità.
La nuova legge obbliga tutti i possessori di un numero di cellulare a comunicare le proprie generalità via sms o con una registrazione nei negozi di telefonia. La misura punta a togliere il telefonino ai criminali come strumento per compiere reati, quali ad esempio le richieste di riscatto, estorsioni o gli accordi per il traffico di droga. Nelle ultime settimane il governo messicano ha ricordato ai cittadini il nuovo obbligo attraverso spot in tv e alla radio, ma la campagna di informazione non è servita a persuadere tutti gli utenti.
In Messico sono attive più di 83 milioni di linee mobili, la maggior parte delle quali corrisponde a schede Sim prepagate. Finora le registrazioni sono state meno di 55 milioni. Le compagnie telefoniche nazionali sono sul piede di guerra. Dopo aver sollecitato il Senato a rimandare l’entrata in vigore della legge, adesso, secondo la stampa, starebbero cercando un modo per “aggirarla”, sostituendo alla disattivazione definitiva delle linee telefoniche una sospensione temporanea, in attesa che gli utenti procedano alla registrazione.