Mezzogiorno, Quagliariello: “Governo chiarisca su voci dismissione banca”
01 Febbraio 2017
di Redazione
“Nei giorni scorsi, in perfetta continuità con le politiche di desertificazione del Sud e di azzoppamento del sistema bancario avviate con indubbio successo nell’era Renzi, indiscrezioni giornalistiche ci hanno informato della presunta imminente dismissione della Banca del Mezzogiorno da parte di Poste Italiane e del relativo trasferimento a Invitalia. Ho presentato in proposito un’interrogazione al ministro dell’Economia”. Lo dichiara il senatore Gaetano Quagliariello, presidente di ‘Idea’.
“Se la notizia fosse priva di fondamento – prosegue – è necessario infatti che siano adottate misure immediate per limitare gli effetti sul mercato della diffusione di informazioni non corrette. Se invece quanto prospettato corrispondesse al vero, si renderebbe indispensabile un chiarimento immediato. Tanto per cominciare, come è noto Invitalia non è una banca autorizzata all’esercizio della relativa attività nel nostro ordinamento. In secondo luogo – continua il presidente di ‘Idea’ – sarebbe a dir poco singolare che scelte di così rilevante impatto venissero perpetrate attraverso cessioni a trattativa privata e non mediante procedure di massima trasparenza. In terzo luogo, è sconcertante che informazioni sensibili riguardanti soggetti quotati in borsa e società a rilevante partecipazione pubblica siano suscettibili di divulgazione mediatica incontrollata, con tutto ciò che ne consegue, mentre i risparmiatori e il Parlamento sono stati tenuti all’oscuro di tutto. Infine, alla luce dell’inidoneità di Invitalia all’esercizio delle attività bancarie e in ragione delle singolari procedure adottate, si pretende di conoscere quali siano gli operatori in grado di avvantaggiarsi direttamente o indirettamente dell’abbandono da parte di Poste Italiane di un segmento di mercato finora occupato attraverso la Banca del Mezzogiorno”
“Si tratta insomma – conclude Quagliariello – di una operazione che per modalità , opacità , valenza economica e problematicità normative sollecita non pochi interrogativi e rispetto alla quale pretendiamo massima chiarezza”.