Michael Jackson è morto proprio quando le cose stavano per cambiare
28 Giugno 2009
Negli ultimi tempi, prima della misteriosa morte avvenuta tre giorni fa a Los Angeles, Michael Jackson aveva deciso di tornare sul palco per una serie impressionante di concerti che avrebbero mandato in delirio i suoi fan. Una mossa indispensabile per recuperare i milioni di dollari di debiti accumulati in quasi un decennio di inattività e spese a dir poco folli.
Nel marzo del 2008, Neverland, la sua tenuta delle favole, stava per finire all’asta, e Jackson era costretto a vivere con i suoi figli in un brutto complesso edilizio. Gli amici che lo avevano aiutato ai tempi del presunto scandalo sulla pedofilia erano scomparsi. A 49 anni, in sedia a rotelle (qualcuno dice per beffare i cronisti), era un uomo solo e sul punto di fallire. Ma il Los Angeles Times ha raccontato come le cose stavano per cambiare e probabilmente in meglio.
Tutto grazie a un manager, Tom Barrack, che nella primavera dello scorso anno vola da Jackson e gli fa un’offerta che non si può rifiutare. Stacca un assegno per salvare Neverland e chiama un altro magnate dell’economia americana, il finanziere conservatore Philip Anschutz, proprietario della AEG Live. I due sono abituati a far soldi prima di pensare a cose come il sesso la droga e il rock ‘n roll. Decidono che è venuto il momento di riportare Jacko sulle scene e lo convincono.
L’idea è a dir poco grandiosa: un mega tour di tre anni in giro per il mondo, un nuovo album, film, un museo tipo Graceland e magari un Casinò chiamato “Thriller”. Jackson era un tipo che, se gli girava, era pronto anche a spendere mezzo miliardo di dollari in un anno. Barrack si fa due conti e prevede che con i concerti e l’indotto la pop-star riuscirà a ripianare i suoi debiti.
“Il paradosso – spiega Barrack al Los Angeles Times – è che Michael era una delle persone più talentuose che abbia mai conosciuto ma nello stesso tempo ha scelto i peggiori consiglieri nella storia della musica”. Neverland viene salvata e si organizza il nuovo tour mondiale. “Mi sono seduto con lui – continua il manager – e gli ho detto: Guarda, possiamo ristrutturare il tuo impero finanziario. Quello che ti serve è un nuovo custode. Un nuovo podio. Un nuovo motore”.
Jackson accetta anche perché è convinto che i suoi figli devono vederlo almeno una volta in azione sul palco. I fan rispondono in massa: 750.000 biglietti prenotati fino al 2010.
Barrack vuole anche accertarsi delle condizioni fisiche della pop-star, in particolare la sua dipendenza da medicinali antipanico. Jacko passa tutti gli esami medici (sic), gli viene data una dieta vegetariana e inizia a lavorare con un personal trailer. Tutto era pronto per il grande ritorno…