Microsoft dichiara guerra a Google alleandosi con Murdoch
23 Novembre 2009
Si tratta di un’alleanza anti-Google quella che Microsoft sta tentando di costruire in queste ore di negoziato con il colosso dell’editoria News Corp di Rupert Murdoch. Ne dà notizia stamani il Financial Times. Si apre, così, un altro fronte nella guerra che il tycoon australiano, proprietario di un vasto impero mediatico che sul web spazia dal Washington Post e il Sun, ha dichiarato al motore di ricerca di Mountain View, colpevole, secondo il magnate di News Corp, di trarre ingiustamente profitti dai contenuti giornalistici prodotti dal network.
In risposta a quello che è stato definito da Murdoch “un furto di notizie”, la strategia – non ancora confermata dalle società – sembrerebbe chiara: rimuovere il Wall Street Journal, il Times di Londra e le altre testate del gruppo di Murdoch dai motori di ricerca di Google, per renderli invece disponibili su Bing, il “search engine” della casa di Redmond. L’offerta di Microsoft darebbe a News Corp un altro modo per monetizzare i propri contenuti.
Tra i due colossi sono in corso trattative – ancora in fase preliminare – per studiare un modello di business che permetta ai media di Murdoch di far soldi tramite Bing e a quest’ultimo di aumentare il proprio peso a danno di Google. Secondo il Financial Times, il “gruppo Murdoch” sarebbe soltanto uno degli editori online a cui l’azienda guidata da Steve Ballmer – che trasformerebbe, così, il proprio motore di ricerca come il luogo privilegiato per l’informazione giornalistica – avrebbe avanzato una proposta simile.
Per il Wall Street Journal, che già richiede un pagamento per accedere a parte del proprio sito web, News Corp però “rischierebbe di perdere una grande audience, se le news non fossero più a disposizione degli utenti di Google”.
Se Bing – che a ottobre negli Usa, in base ai dati diffusi da Comscore, ha raggiunto il 9,9% del mercato, contro il 65,4% di Google – dovesse caratterizzarsi come il contenitore ufficiale dei siti di news, Google vedrebbe aprirsi un fronte di concorrenza che potrebbe effettivamente avvantaggiare un concorrente diretto. La nuova tattica di Murdoch potrebbe quindi spingere l’azienda di Mountain View a rivedere le proprie strategie. Gli editori infatti vorrebbero che parte dei ricavi che Google fa grazie ai contenuti dei siti di informazione ricadessero su chi quelle notizie produce.
Fino ad oggi la risposta di Google è stata di chiusura netta: “I titolari di domini web in qualsiasi momento possono decidere di escludere il loro sito dall’indicizzazione di Google”. Ma il nuovo braccio di ferro, con l’ipotesi di una crescita del concorrente, potrebbe spingere Google a rivedere la propria posizione.
Inoltre, il più famoso motore di ricerca, storicamente molto attento alla comunicazione e alla propria immagine, potrebbe valutare l’impatto negativo che una lunga battaglia con gli editori e con chi in generale produce contenuti di qualità in rete, potrebbe avere sul suo marchio.
Rimane da chiedersi, d’altro canto, se la mossa potrà portare davvero benefici a Microsoft. Sul web, infatti, una stessa news viene spesso proposta da molteplici siti e gratuitamente. L’esclusività su alcuni contenuti assume così un’importanza relativa su Internet, visto che anche realtà minori sono comunque attendibili. Microsoft dovrà valutare molto attentamente questi rischi, per evitare un inutile borso di denaro a fronte di vantaggi tutto sommato trascurabili.
Ad ogni modo, serviranno più dettagli e un po’ di tempo per capire quali prospettive potranno dispiegarsi con la mossa di Murdoch.