Migranti, Austria: controlli ai valichi con l’talia
18 Febbraio 2016
di redazione
Vienna conferma, presto ci saranno controlli per limitare il flusso dei migranti sui valichi con l’Italia, sul Tarvisio, Brennero e Resia: in tutto sono 12 i passi sul confine meridionale che saranno presidiati. Ad annunciare la misura, nell’aria da giorni, sono stati i ministri degli Interni austriaco Johanna Mikl Leitner e quello della Difesa Hans Peter Doskozil. Gli accertamenti, che dovrebbero prendere il via ad aprile quando si prevede un nuovo picco dei flussi, saranno effettuati su treni, bus e auto. E non si esclude la possibilità di "recinzioni".
La doccia fredda per l’Italia arriva a due giorni dal vertice dei leader Ue, che oltre ad affrontare il tema della Brexit, si dedicherà ancora alla crisi dei migranti. L’ultima bozza delle conclusioni disponibile richiama "ad un’ulteriore azione concertata" e la necessità di porre fine "all’approccio da ondata", cioè fuori controllo. Ma si indica anche l’importanza "di restare vigili sui possibili sviluppi che riguardano altre rotte, in modo tale da poter intraprendere azioni rapide". Il riferimento – spiegano fonti Ue – è all’Italia, ma anche alla Finlandia, dove i migranti arrivano passando dalla Russia.
Il premier Matteo Renzi aveva commentato così il suo incontro con il presidente del parlamento europeo Martin Shulz di qualche giorno fa: "È stato un incontro molto importante per fare il punto della situazione sulle tante questioni aperte in Europa e non solo". Le stesse questioni al centro del pranzo con il cancelliere austriaco Werner Faymann che sul tema dei migranti ha chiesto più Europa: “Non si possono lasciare da soli paesi come l’Austria e l’Italia. Insieme saremo più forti” ha detto Faymann.
L’Austria, però, nel frattempo conduce una politica molto diversa da quella italiana. Tira dritto sull’inasprimento delle misure per contenere l’afflusso incontrollato di migranti al confine, anche alle frontiere con l’Italia. Il cancelliere del resto lo lascia intendere durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi alludendo indirettamente alla recinzione che Vienna pensa di costruire al valico del Brennero. "Da nove mesi ci sono discussioni molto dure e oggi non possiamo comunicarvi che ormai abbiamo realizzato il cosiddetto `piano A´. Questo non perché non crediamo alle soluzioni complessive europee, ci crediamo e lavoreremo ancora. Però nel frattempo dovremo controllare i confini e creare misure per quanto riguarda il numero di profughi da accettare".
Sui valichi di confine, ha spiegato Faymann, "facciamo delle cose che nessuno cinque anni fa ha discusso, cioè creare di nuovo degli impianti: fisicamente, personalmente ci prepariamo per poterli controllare. Lo possiamo fare solo concordandolo con i vicini: Tirolo del Nord e Alto Adige. Ma vale per tutti i nostri valichi di confine".
"L’Italia non chiede flessibilità all’Europa, non chiede qualcosa: offre la volontà di dare una mano sapendo che se la politica economica di questi anni dobbiamo forse riflettere insieme. L’Europa – aveva sottolineato il Premier – si deve muovere insieme, ma si deve muovere". Un ennesimo spot sull’europeismo targato Renzi, insomma, che insiste con la storia dell’Italia che "è cambiata", non si fa più mettere i piedi in testa dalla Ue, per poi aggiungere un minuto dopo che comunque non è sua intenzione fare "nessuna polemica" con le istituzioni europee.
"La nostra voce in Europa è quella di chi porta proposte, non di chi reca fastidi". Il tono rispetto a qualche settimana fa, insomma, diventa più fluttuante e meno aggressivo. Vedremo le prossime puntate. Intanto il resto dell’Europa interviene in difesa dei propri confini.