Migranti, controlli al confine tra Austria e Italia. Gentiloni non ci sta
18 Febbraio 2016
di redazione
L’Austria ha fissato l’annunciata quota giornaliera per i profughi e non accetterà più di 80 domande d’asilo al giorno. Lo ha comunicato il ministro dell’Interno austriaco Johanna Mikl-Leitner, come riporta l’agenzia austriaca Apa. Inoltre verranno fatte transitare non più di 3.200 persone al giorno "che vogliono trovare tutela internazionale in uno Stato confinante", ha aggiunto il ministro. Questo doppio tetto avrà validità "fino a nuovo ordine" e suddiviso a ore nel corso della giornata. Nel caso uno dei due limiti venisse superato, prosegue l’Apa, gli ingressi verranno temporaneamente sospesi.
La notizia ha provocato aspre reazioni proprio dall’Italia. Secondo il ministro Gentiloni, intervenuto al convegno “La sfida delle migrazioni”, alla Pontifica Università Gregoriana: "Le regole europee sull’accoglienza dei migranti non sono applicate né applicabili. Non c’è nulla che faccia più male all’Europa di far finta di applicare regole inapplicabili. Lavoreremo per modificare regole superate, perché un paese di primo arrivo non è in grado di risolvere da solo" la gestione dei flussi migratori.
Il presidente di Unioncamere Emilia-Romagna, Maurizio Torreggiani, ha lanciato l’allarme sui rischi per l’economia locale delle annunciate restrizioni al traffico alla frontiera con l’Austria. Una misura, legata all’introduzione di procedure restrittive più complesse per il controllo sui flussi di migranti, che suscita "viva preoccupazione per l’impatto negativo che si riscontrerà sul traffico merci, su strada e ferrovia, oltre che sulle persone". Per Torreggiani è “una minaccia per l’economia della Pianura Padana”.
L’idea di creare un sistema di controlli e recinzioni per limitare il flusso dei migranti ai valichi con l’Italia di Tarvisio, Brennero e Resia, è stata confermata ieri dal ministro degli Interni austriaco Johanna Mikl Leitner e da quello della Difesa Hans Peter Doskozil. «Abbiamo raggiunto la nostra capacità di ricezione in varie aree e dobbiamo frenare gradualmente», ha detto il ministro dell’Interno Johanna Mikl-Leitner ieri in una conferenza stampa tenuta a Spielfeld, al confine con la Slovenia, dove pure verranno stabiliti controlli. «Ci sarà una quota giornaliera e una quota oraria e, non appena queste quote verranno raggiunte, ci fermeremo (lasciando le persone fuori)», ha detto, aggiungendo che la Germania ha utilizzato un sistema simile al suo confine con l’Austria per mesi ma non ha specificato l’entità delle quote.
Il ritorno dei controlli alle frontiere si sta mostrando un vero e proprio fenomeno ad effetto domino. Partito dalla Svezia (ormai estenuata dall’incredibile flusso di migranti) ha coinvolto anche la Danimarca, la Germania, l’Austria, e infine, la Slovenia ("anche la Slovenia prenderà decisioni simili a quelle prese dal governo austriaco in merito ai controlli alle frontiere"). La conseguenza di queste decisioni potrebbe essere spingere la pressione dei migranti verso gli snodi ferroviari e di accoglienza dell’Italia del Nord.