Migranti, fermato scafista responsabile di 30 morti

Banner Occidentale
Banner Occidentale
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Migranti, fermato scafista responsabile di 30 morti

02 Maggio 2016

Un’altra strage del mare emerge dai racconti dei migranti giunti il 30 aprile a Pozzallo e ascoltati ieri dalla polizia. I soccorritori hanno recuperato due cadaveri, ma i morti sarebbero dai 20 ai 30. I superstiti hanno ricostruito le fasi della drammatica traversata. Erano partiti in circa 130, e i migranti che sono riusciti a raggiungere la Sicilia raccontano che solo uno dei veri trafficanti libici è salito inizialmente sul mezzo. Tuttavia, ad appena qualche centinaio di metri dalla spiaggia da cui erano partiti, si sarebbe tuffato in mare lasciando il comando all’improvvisato scafista. 

Dopo circa sei, otto ore di navigazione, il gommone si sarebbe forato, la situazione sarebbe comunque rimasta sotto controllo, fino all’incontro con un mercantile di grandi dimensioni, il Valle Bianca. È quest’ultimo a lanciare la richiesta di aiuto alla centrale della Guardia costiera di Roma che invia sul posto l’unità navale spagnola. In attesa dei soccorsi, considerato che i migranti si agitavano e il gommone continuava a perdere stabilità, il comandante del mercantile avrebbe gettato una rete per permettere ai profughi di aggrapparsi e fatto calare  una scala in corda e legno usata nelle emergenze. Ma c’era chi non sapeva  nuotare e una trentina di persone sono affogate in acqua.  

In questa fase sarebbe arrivato il pattugliatore Numancia salvando 14 migranti che si trovavano ancora in mare e tirando su anche due cadaveri. Quindi anche le persone soccorse dal mercantile Valle Bianca sono state trasferite prima sulla nave militare e successivamente affidate all’imbarcazione della polizia norvegese Siem Pilot, per poi giungere, nella giornata di sabato, al porto di Pozzallo. Insieme al gruppo dei 99, la Siem Pilot due giorni fa ha portato a Pozzallo in totale 454 persone, di cui sei trasferite in ospedale. 

Lo scafista del gommone è stato indagato, oltre che per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina anche di morte di circa 25 migranti come conseguenza di altro delitto. E’ un giovane di 24 anni, Yosuf Thiarè, originario del Mali. I testi che lo hanno identificato hanno spiegato che “aveva raggiunto accordi con i libici per condurre un gommone stracarico di persone”: 120-130, dei quali 99 si sono salvate. Tra i superstiti anche un ferito d’arma da fuoco: “in Libia c’è stata confusione per il mangiare e uno dei vigilanti ha sparato ad altezza d’uomo colpendomi”. Fermato anche lo scafista di un altro gommone: il senegalese Cheikh Faye, 31 anni.