Migranti, Ficarolo come Gorino: “Pronti alle barricate”

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Migranti, Ficarolo come Gorino: “Pronti alle barricate”

01 Novembre 2016

Hotel Lory di Ficarolo requisito fino alla fine di aprile. E richiesta formale al sindaco di Trecenta Laruccia per valutare la possibilità di inviare richiedenti asilo anche all’ostello della frazione di Sariano. 
 Sono le ultime due mosse del prefetto di Rovigo Enrico Caterino. Che rilancia l’idea dell’accoglienza diffusa: obiettivo, “spalmare” i profughi su tutto il territorio provinciale, nel rispettato del famoso rapporto di tre richiedenti asilo ogni mille abitanti. A fare due conti non serve la calcolatrice: in questo modo il numero di profughi ospitati sul territorio della provincia salirebbe attorno a quota 750, a fronte dei circa 600 attualmente presenti.

Ma Ficarolo non si sentono per niente in grado di far fronte ad una situazione del genere. Troppo facile parlare, anche per le più alte gerarchie politiche.  E così gli abitanti sono pronti a seguire l’esempio di Gorino. Da quando il prefetto di Rovigo, Enrico Caterino, ha requisito un albergo con l’intenzione di trasferirci alcune decine di profughi, quest’ultimo lembo di Veneto prima del confine con l’Emilia Romagna è in fermento. L’hotel prescelto è un tre stelle, il “Lory”, che si trova a pochi chilometri dal centro e che da un po’ di tempo non naviga in buone acque. “Colpa della crisi. E se mi mettono pure i profughi, sarà la mazzata finale. Stanno già arrivando le prime disdette”, spiega il titolare  che a quasi ottant’anni si ritrova a ingaggiare un braccio di ferro con il prefetto che la scorsa settimana, attraverso i carabinieri, ha impartito l’ordine di requisirgli l’hotel “per le urgenti e indifferibili necessità di alloggiare e gestire i cittadini stranieri richiedenti la protezione internazionale”.

I giornaloni sono pronti ad insultare gli abitanti di questo paesino, come hanno fatto per quelli di Gorino. Perché il buon senso è una virtù che latita. “Non diciamo no ai profughi – precisano in paese – ma quella ipotizzata dalla prefettura è una quota sproporzionata per un paese di 2.500 abitanti. Possiamo accoglierne una decina al massimo, per il resto ci pensino gli altri comuni”. E non ci voleva un filosofo per capirlo.

Per il sindaco è l’ennesima grana da risolvere. Perché Ficarolo sarà pure una piccola realtà, ma di problemi ne ha collezionati parecchi. Era stato il Comune veneto più colpito dal terremoto del maggio 2012, che danneggiò seriamente il campanile della piazza. Due anni dopo, invece, a scuoterlo fu lo scandalo della clinica-lager: dieci tra operatori e infermieri arrestati per maltrattamenti ai pazienti. Poi, nel 2015, c’era stato il caso dell’asilo dell’orrore, con tre maestre finite nei guai per aver vessato i bambini. E ora scoppia la “bomba” dei migranti in hotel.

Ma il prefetto non arretra. “Non avevo altre soluzioni – esordisce il Prefetto – per l’hotel Lory c’è un decreto di requisizione per una possibile accoglienza e visto che la situazione ad Adria sta diventando seria, precisamente a Borgo Fiorito dove attualmente alloggiano più di 100 profughi, 30 in più rispetto al quanto previsto dal bando, si è deciso di riportare ai numeri indicati trasferendoli a Ficarolo. “ Staremo a vedere come reagirà la popolazione, e a questo punto, l’Italia tutta.