Migranti, la denuncia dell’UNICEF: donne e bambini subiscono violenze
28 Febbraio 2017
Secondo un nuovo rapporto dell’Unicef, lanciato proprio oggi, i bambini e le donne rifugiati e migranti subiscono regolarmente violenza sessuale, sfruttamento, abuso e detenzione lungo la rotta del Mediterraneo Centrale, dal Nord Africa all’Italia. ‘Un viaggio fatale per i bambini: la rotta migratoria del Mediterraneo centrale’, così è stato intitolato il rapporto, fornisce un quadro accurato dei terribili rischi che i bambini rifugiati in particolare, e i migranti tutti affrontano durante i pericolosi viaggi dall’Africa sub Sahariana alla Libia, fino alla traversata via mare per raggiungere l’Italia.
I tre quarti dei bambini rifugiati e migranti intervistati hanno dichiarato di aver subito violenze, molestie o aggressioni per mano di adulti durante il viaggio, e circa la metà delle donne e dei bambini intervistati hanno dichiarato di aver subito abusi sessuali durante la migrazione, più volte in diversi momenti del viaggio. Fra le ragazze è stata registrata una maggiore incidenza degli abusi rispetto ai ragazzi. L’anno scorso, più di 4mila persone sono morte nel tentativo di attraversare il Mediterraneo dalla Libia, 1 su 40 di quelle che hanno tentato. È stato stimato che almeno 700 delle persone che hanno perso la vita erano bambini.
“La rotta del Mediterraneo Centrale, dal Nord Africa all’Europa, è tra quelle al mondo in cui muoiono più persone ed è tra le più pericolose per i bambini e le donne”, ha dichiarato Afshan Khan, direttore regionale e coordinatore speciale dell’Unicef per la crisi dei rifugiati e dei migranti in Europa.
I dati reali potrebbero essere molto più terribili. La maggior parte dei bambini e delle donne hanno indicato di aver pagato i trafficanti all’inizio del viaggio, rimanendo in molti in debito sotto la formula del ‘pay as you go’ ‘pagare per partire’ ed esposti a abuso, rapimento e tratta. “I bambini non dovrebbero essere costretti a mettere le proprie vite nelle mani di trafficanti semplicemente perché non hanno alternative” ha continuato Khan “Noi dobbiamo individuare a livello globale i fattori all’origine della migrazione e lavorare insieme per un solido sistema di passaggi sicuri e legali per i bambini in movimento, siano essi rifugiati o migranti”.
L’Unicef ha sviluppato anche un programma di sei punti d’azione per la tutela dei bambini e ha chiesto ai governi e all’Unione Europea di supportare e adottare queste azioni. Ma si tratta di problemi e drammi che non avranno fine se non quando non si impedirà di in maniera drastica di far partire quei barconi.