Migranti, la Grecia dà il via allo sgombero del campo di Idomeni
25 Maggio 2016
Atene, da mesi sotto il peso di una ondata migratoria sempre più incontenibile, ha preso la fatidica decisione di sgomberare il campo profughi di Idomeni. Il campo profughi in questione è il più grande del Paese e dell’Europa. Le autorità greche hanno dato il via a una operazione che sarà sì graduale, ma servirà a portare un po’ di ordine indispensabile in un centro di accoglienza che ormai ospita 8.400 immigrati: la maggior parte dei quali sono clandestini.
Il campo di Idomeni si trova al confine con la Macedonia. Da quando il governo di Skopje ha deciso di tirare su un muro al fine di fermare l’invasione, la Grecia si è trovata a dover accogliere migliaia di immigrati in arrivo dalla Turchia. Idomeni rappresenta una vera e propria zona franca, dove prolifica il traffico degli esseri umani, lo spaccio di droga, la prostituzione e le violenze.
Il governo greco ha fatto sapere in queste ore che i migranti del campo di Idomeni verranno trasferiti gradualmente verso campi organizzati e allestiti appositamente.
Le operazioni di sgombero stanno procedendo senza particolari tensioni. Il portavoce dell’unità di crisi per l’immigrazione, Kyritsis, ha fatto sapere che “le prime tende sono state smantellate”, senza l’uso della forza.
Le autorità greche hanno deciso di tenere distanti giornalisti e operatori tv, bloccando l’accesso al campo a partire dall’alba. Le uniche immagini trasmesse sono quelle di quattro autobus carichi di migranti che sono partiti da Idomeni diretti verso altre strutture. Secondo i media greci, nello sgombero vengono impiegati circa 1.400 agenti. I vertici delle forze dell’ordine hanno spiegato che la massiccia presenza di agenti è stata disposta solo come “misura di precauzione” per far fronte alla possibilità che alcune persone si rifiutino di lasciare l’area.
Due autobus hanno lasciato il campo verso nuovi centri di accoglienza aperti nel nord della Grecia. La situazione per il momento è tranquilla e molti rifugiati attendono il trasferimento. Già lunedì 2.500 persone erano state portate in strutture organizzate.