Migranti, la Nato lancia l’allarme: terroristi tra i profughi. Rischio per l’Italia
02 Marzo 2016
di redazione
Al confine tra Grecia e Macedonia, c’è chi tenta ancora di abbattere la recinzione di filo spinato. Era già accaduto lunedì, quando si erano verificati violenti scontri con la polizia. I migranti accampati offrono uno spettacolo raggelante. E la Commissione europea si dice, infatti, preoccupata e richiama le autorità di Skopje “al rispetto della legge internazionale”.
E’ permesso di passare a non oltre 580 persone al giorno. Sono altri 700 gli uomini della sicurezza che le autorità macedoni hanno mandato per rafforzare e vigilare la situazione al confine al meglio. Oggi la Commissione Ue presenta la sua proposta per regolare il sostegno finanziario d’emergenza. Ad accompagnare la proposta c’è una Comunicazione che stima a ben 700milioni di euro, in tre anni, la cifra da stanziare per “affrontare i crescenti bisogni umanitari”.
Il documento chiede anche che i tempi siano ridotti e che le misure vada adottate quanto prima. Il timore è, infatti, che in vista della primavera si verifichi “una escalation dei bisogni umanitari.”
L’allarme più importante lo lancia la Nato. Il comandate Philip Breedlove, dell’Alleanza atlantica in Europa, sta mettendo un po’ tutti in guardia per la presenza di terroristi, foreign fighters e criminali nel flusso di rifugiati.
Lo spettro dell’Isis, in questo scenario, si fa sempre più imponente, e la sua forza pare diffondersi a macchia d’olio. Il numero dei migranti sbarcati in Europa è aumentato di 30 volte rispetto allo stesso periodo del 2015. E il comandante Breedlove sostiene che “la Russi a e Assad stanno usando la migrazione come un’arma per schiacciare le strutture di supporto europee e distruggere la risolutezza”.
Attraverso il Mediterraneo sarebbero arrivati 131.724 migranti, la maggior parte sbarcati nella penisola ellenica. Intanto Juncker ha assicurato l’appoggio della Commissione Ue e Tusk, presidente del Consiglio europeo, ha ribadito la “necessità di aiutare in modo particolare la Grecia”.
Vienna, intanto, non arretra di un metro nella sua linea politica: “L’Austria non è la sala d’attesa per la Germania. Chi è favorevole ai profughi, come i nostri vicini tedeschi può prenderli direttamente dai centri di smistamento”.
L’ Europa, dunque, continua a non avere una visione comune che permetta di virare le forze in una unica direzione. Lunedì ci sarà un nuovo vertice europeo. La Turchia vorrebbe un meccanismo di re insediamento, la Germania e la Francia si sono date un appuntamento prima del summit, ma le condizioni per un punto comune paiono sempre più fragile.
Al momento la situazione in Italia continua ad essere sotto controllo. Non c’è riscontro di infiltrazioni terroristiche nei flussi migratori dal Nordafrica. Piuttosto si fa sempre più concreto il rischio sulla rotta balcanica. Quest’ultima rappresenta sicuramente una zona di transito privilegiato per i foreign fighters, oltre che un’area di “realtà oltranziste consolidate”.