Migranti, Minniti chiede all’Ue un segnale reale
29 Giugno 2017
di Redazione
“Quello che stava accadendo nel Mediterraneo centrale e quello che accadrà nelle prossime ore nei nostri porti e lungo le nostre coste richiedeva la mia presenza qui a Roma. E delle decisioni immediate. Che sono state prese”. Lo dice il ministro dell’Interno Marco Minniti, in un colloquio con il quotidiano Repubblica, a proposito di immigrazione e sull’ipotesi, emersa nelle scorse ore, di un blocco per le navi straniere nei porti italiani. “Ho sempre detto e ripetuto”, continua Minniti, “che non si può separare l’imperativo morale della salvezza in mare di vite umane dall’obbligo di provvedere alla loro accoglienza. Farlo significherebbe piegarsi a un’ipocrisia che non mi appartiene.Noi, arrivati a questo punto, ci troviamo a fronteggiare una pressione fortissima. Che sosteniamo da soli”.
Minniti non è certo l’unico ad aver alzato le antenne su una emergenza da tempo collassata. L’atteggiamento dell’Europa è strano, ma quello dei vari leader lo è ancor di più. E intanto il tempo scorre, il Mediterraneo si riempie di morti e l’Occidente è invaso. “Da tempo ripeto che la questione dei migranti è una questione europea. E non è un modo di dire. Oggi abbiamo deciso per un atto formale che non faccia più percepire questa affermazione come una semplice petizione di principio o, peggio, un ululato alla luna. Abbiamo dimostrato in questi mesi di essere persone serie sul problema dei migranti e dunque ora chiediamo che l’Europa faccia sul serio con noi”. Ha aggiunto, poi, il ministro Minniti.
Si auspica, intanto, che “già oggi nel vertice europeo che prepara il G20 di Amburgo, ci sia un segnale di reale comprensione delle questioni che abbiamo posto. Abbiamo scommesso e puntato su un’accoglienza diffusa sul nostro territorio, sapendo però che l’accoglienza ha un limite nella capacità di integrazione. E quindi quel limite non verrà superato, perché farlo significherebbe non avere a cuore il presente e il futuro del nostro Paese”.