Migranti, nel mediterraneo un’ecatombe. Unhcr: 4000 morti
26 Ottobre 2016
Nel 2016 i morti nel Mediterraneo sono già stati 4000. Si tratta di una cifra record. Lo rende noto il portavoce dell’agenzia per i rifugiati Unhcr, William Spindler. Tra Turchia e Grecia, riferisce l’Unhcr, c’è stato un morto ogni 88 arrivi. Un tragico bilancio, sottolinea l’Unhcr, che viene rilevato nonostante il forte calo complessivo del numero di persone che hanno attraversato il Mediterraneo per raggiungere l’Europa.
Questa mattina sono arrivate mille e trentasette immigrati a Messina. Sei sono annegati e le salme sono state recuperate nel Canale di Sicilia. E non solo. La nave Bourbon Argos di Medici senza Frontiere è rientrata in Italia con venticinque cadaveri recuperati da un gommone carico di persone a 26 miglia dalle coste libiche, dove giacevano immersi in un mix di acqua e carburante.
Finora, sono circa 327.800 i rifugiati e migranti che hanno intrapreso la pericolosa traversata, a fronte del 1.015.078 registrato nel 2015. Nel Mediterraneo Centrale c’è stata addirittura una morte ogni 47 arrivi. Le cause di tale incremento, per l’Alto Commissariato, sono molteplici: circa la metà di coloro che attraversano il Mediterraneo per raggiungere l’Italia si imbarca dal Nord Africa, una rotta notoriamente più pericolosa.
L’elevato tasso di mortalità ricorda inoltre l’importanza della continua e intensa azione di ricerca e soccorso, senza la quale il numero di vittime sarebbe certamente superiore: l’Agenzia Onu ringrazia “i governi e i soggetti privati che ogni giorno, e spesso in condizioni difficili, contribuiscono a questo importante lavoro di salvataggio di vite umane”.
Numeri da record riguardano anche i bambini che sono arrivati in Italia nel 2016, migranti o rifugiati. Il 90% ha viaggiato da solo e non accompagnato. Le statistiche sono riferite al periodo gennaio-settembre e parlano di 20mila minori non accompagnati sbarcati sulle nostre coste. Tra loro anche 3 neonati. E sono già più del 2015, quando erano stati 16.500.