Migranti: procura Trapani, Ong sanno dove soccorrere barconi
10 Maggio 2017
“La localizzazione delle navi Ong in un ‘fazzoletto di mare’ rappresenta un elemento indiziario forte della partecipazione al reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina perché è evidente in questo caso che le Ong sono al corrente di dove e quando arriveranno le imbarcazioni cariche di migranti. Evidentemente ne sono al corrente da prima e questo pone un problema relativo alla regolarità di questo intervento”.
E’ quanto ha affermato il procuratore facente funzioni di Trapani, Ambrogio Cartosio, in audizione alla commissione Difesa del Senato, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul contributo dei militari italiani al controllo dei flussi migratori nel Mediterraneo e sulle attività svolte dalle Ong.
“Allo stato delle nostre acquisizioni registriamo casi in cui – ha rimarcato Cartosio – soggetti che si trovano a bordo delle navi sono evidentemente al corrente del luogo e del momento in cui arriveranno i migranti”. Inoltre, ha spiegato Cartosio,”la Procura di Trapani ha in corso indagini che concernono l’ipotesi di reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e che coinvolgono anche non le Ong come tali, ma soggetti, persone fisiche, appartenenti alle Ong. Su queste indagini non posso aggiungere altro”.
Il procuratore ha anche precisato che “alla Procura risultano casi in cui l’intervento delle navi delle Ong sia avvenuto senza intesa preventiva con la Guardia Costiera”. In questi casi, ha spiegato Cartosio, “l’autorità italiana è stata avvertita, ma dopo l’intervento di soccorso, tanto che i migranti sono stati portati a Trapani”.