Migranti, Renzi contro l’Austria: La loro è solo propaganda
05 Maggio 2016
Ecco alcune delle iniziative in tema di immigrazione presentate al Consiglio dell’Unione europea da parte della Commissione Ue: estensione fino a sei mesi dei controlli su alcuni tratti di confine per cinque Paesi dell’area Schengen, rimozione parziale dell’obbligo dei visti per i cittadini turchi e riforma del sistema di asilo europeo secondo il principio di un’equa e solidale partecipazione comune. E se un Paese deciderà di non accogliere la sua quota dovrà pagare una somma di 250 mila euro per ogni migrante non ricevuto.
La Commissione ha presentato una raccomandazione al Consiglio dell’Unione europea, per permettere a 5 Paesi dell’area Schengen di estendere i controlli temporanei alle frontiere interne fino ad un massimo di sei mesi, ma solo per confini specifici: si tratta di Austria (al confine con la Slovenia e con l’Ungheria), Germania (al confine con l’Austria), Danimarca (al confine con la Germania), Svezia (nei porti della Police Region South e al ponte Oresund) e Norvegia (nei porti collegati con Danimarca, Svezia e Germania). L’iniziativa, sulla base di un articolo del Codice Schengen mai usato prima, è strettamente legata alle carenze persistenti nella gestione greca delle frontiere esterne, e proprio per questo, ad esempio, tra i confini che saranno oggetto dei ‘check’ non figura il Brennero.
Da parte della Commissione è arrivata anche la proposta di riforma del sistema di asilo europeo che supera il regolamento di Dublino, secondo il quale la responsabilità principale sulle richieste di asilo dei migranti spetta al Paese di primo arrivo. Il sistema, che risale a un periodo in cui i flussi migratori erano molto più contenuti, non si è rivelato adatto a sostenere la crisi degli ultimi anni. Secondo la proposta di oggi, invece, quando gli arrivi in un Paese superano una certa soglia, tutti quelli in più dovrebbero automaticamente essere distribuiti fra tutti gli altri Paesi europei se un Paese dovesse decidere di non accogliere la sua quota, dovrà pagare una somma di 250 mila euro per ogni migrante non ricevuto.
Ma questa sorta di “ammenda” ha subito ricevuto il secco no dei diplomatici del gruppo dei quattro “Visegrad” che comprende Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia e Ungheria, che nel corso di un incontro a Praga hanno respinto la proposta della Commissione europea di trasferire migranti privi di documenti tra gli Stati membri dell’Ue. Per il ministro degli Esteri di Budapest Peter Szijjarto, l’ipotesi di una multa per i Paesi che si rifiutano di accogliere i migranti “è un ricatto inaccettabile e un genere non europeo di proposta”.
Il collegio dei commissari riunito oggi a Bruxelles ha affrontato comunque la questione Brennero, che il premier Renzi, nel corso del question time alla Camera ha definito un “puro esercizio di propaganda” da parte dell’Austria la questione del Brennero.
A quel punto c’è stato un duro scontro tra gli esponenti della Lega e il premier: “Avete trasformato l’Italia in un grande campo profughi e gli italiani in camerieri degli immigrati. Avete azzerato la sicurezza di questo Paese”, ha attaccato un deputato leghista. Immediata è arrivata la risposta di Renzi che ha tentato in tutti i modi di difendere: “I dati che vengono citati e che parlano di un aumento del 50 per cento in più di migranti arrivati in Italia sono falsi. L’aumento, e i dati sono di questa mattina: 28.658 contro 27.500 dello scorso anno”.