Migranti, trasferiti a Montello in anticipo. Già pronte le proteste

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Migranti, trasferiti a Montello in anticipo. Già pronte le proteste

31 Ottobre 2016

Dovevano arrivare domani i migranti, invece il trasferimento dai centri d’accoglienza è iniziato in anticipo. Già oggi, infatti, meno della metà dei migranti sono entrati alla caserma Montello, luogo deputato ad accoglierli a Milano, al centro di proteste nei giorni scorsi.

Rimarranno per 14 mesi i richiedenti asilo, accolti nella zona di piazza Firenze dalla “Fondazione fratelli di San Francesco d’Assisi”. Trecento persone che saranno trasferite a scaglioni e per cui si annunciano già contestazioni.

Ha detto la sua Sabrina Geraci, del comitato Milano sicura: “Noi non ci siamo ancora arresi e continueremo a lottare per dire no all’uso della caserma Montello e stasera dalle 21 alle 23 faremo un presidio autorizzato per dire no all’uso della Montelloper ospitare clandestini, perché di clandestini si tratta se entrano nel paese senza documenti”.

Per lunedì sera alle 21 è stato convocato un presidio “per dire no ai clandestini“, pubblicizzato con volantini attaccati agli alberi. Sono arrivate anche alcune persone a volantinare, parlando di una petizione anti-migranti con cinquemila mila firme raccolte: “Sono clandestini senza documenti. Chiediamo alla gente scendere con noi a protestare, la partita ancora non è finita”. Sul fronte opposto, martedì 1° novembre è stata organizzata una «Giornata di solidarietà» con i migranti a cura del comitato Zona 8 Solidale, con cibo etnico e teatro di strada.

Presto è arrivato anche il commento a caldo di Maroni, “Sono contrario all’utilizzo di qualunque tipo di struttura, comprese le caserme. La strategia da seguire è un’altra: rimpatri e impedire che arrivino gli immigrati, tutto il resto creerà solo tensioni sociali, reazioni come si è visto in questi giorni, e quindi solo danni”.

L’operazione “caserma Montello” è iniziata venerdì. Il sindaco Beppe Sala, in visita nel complesso militare, si era detto sicuro che a Milano non si ripeteranno le scene delle barricate di Goro. “Ovvio, non sempre tutti sono felici. Ma dal nostro punto di vista – aveva dichiarato al Tg1 Rai – non c’è paragone tra avere i migranti in giro per Milano e averli in un luogo sicuro come questo”.  Tra le chiacchiere e i fatti c’è di mezzo il mare. Adesso staremo a vedere come risponderà la città e l’opposizione.