Migranti: Ue per controlli prolungati, Dublino non si tocca
02 Maggio 2016
Immigrazione. Mercoledì la Commissione Europea dovrebbe diramare la raccomandazione che estende i controlli alle frontiere interne della Ue fino a sei mesi. Germania, Austria, Svezia, Norvegia e Danimarca, hanno già rafforzato i controlli ai propri confini. L’estensione riguarderà le frontiere tra Germania e Austria, tra Austria Ungheria e Slovenia, mentre, secondo alcune fonti, se i flussi dei migranti dovessero spostarsi dalla Grecia all’Italia una volta chiuso il cosiddetto corridoio balcanico, i 5 Paesi che hanno esteso i controlli potranno allargarli anche al nostro Paese.
Se i flussi dall’Africa sub-sahariana subsahariana dovessero intensificarsi, invece, anche in questo caso più controlli e una finestra temporale di otto mesi. Dopo la commissione, la raccomandazione attende il verdetto del Consiglio Ue, con maggioranza qualificata, previsto per massimo il 13 maggio. Buco nell’acqua dell’Italia sul regolamento di Dublino, che Roma chiedeva da mesi di riformare. Per adesso la responsabilità per la gestione dei richiedenti asilo resta al Paese di primo ingresso. Resta in azione il meccanismo del “ricollocamento” tra i Paesi Ue, ma il meccanismo di solidarietà prevede tetti alti e fino adesso non sembra aver funzionato molto, almeno per l’Italia.
Chi si rifiuterà di accogliere gli immigrati previsti dai ricollocamenti dovrà pagare 250mila euro per ogni persona che non accetta. Ricapitolando: secondo le indiscrezioni, la raccomandazione permetterà di estendere i controlli alle frontiere interne, il regolamento di Dublino non cambia, mentre potrebbe arrivare, ciliegina sulla torta per l’Italia, la liberalizzazione dei visti alla Turchia.