
Migranti, vertice Ue: gruppo Visegard vuole rafforzare la legittimità delle nazioni

15 Settembre 2016
Orban e Kaczynski si preparano a dare un colpo, sperano definitivo, all’Europa dell’integrazione, delle decisioni condivise, delle responsabilità che passano, piano piano, dai governi nazionali al governo dell’Unione.
Al vertice di Bratislava che inizia domani, Ungheria e Polonia sotto la guida dei loro leader sono pronte a sfidare la Germania e gli altri Stati membri arrivando a chiedere la modifica dei Trattati comunitari. Il cuore del discorso riguarda l’immigrazione.
E, infatti, Orban e Kaczynski non vogliono accogliere rifugiati, rifiutano le quote di ripartizione decise dall’Unione e non accettano soprattutto che Bruxelles possa imporre loro una scelta sulla questione.
Ma già alla vigilia del summit, non si respira aria di coesione. Se, infatti, per la Merkel la strategia europea post-Brexit si dovrà reggere su tre priorità, “sicurezza”, “industria” e “futuro dei giovani”, per il premier ungherese Viktor Orbán, il futuro dell’Europa si decide, invece, “sul confine bulgaro-turco”, dove continuano ad ammassarsi migliaia di migranti che attendono di poter entrare in Europa.
E’ l’immigrazione il tema che dividerà i partecipanti al vertice. Vertice nato in teoria proprio per rilanciare la coesione europea dopo l’addio di Londra.
La cancelliera più famosa del mondo intanto ha affermato che l’Ue deve “essere in grado di proteggere le frontiere esterne” e che “questa deve essere la responsabilità condivisa”. L’obiettivo della cancelliera tedesca e del presidente francese resta quindi il rafforzamento dell’Ue, a partire dal vertice di domani. Ma si nutrono seri dubbi sulla capacità di centrarlo.