Milano, identificato cadavere nella cava: si tratta di Gabriella Fabbiano, 43 anni
07 Dicembre 2016
Era in pigiama, senza scarpe Gabriella Fabbiano, 43 anni, trovata morta nel lago che all’interno di una cava a Cernusco sul Naviglio, nel Milanese. I carabinieri l’hanno identificata nella tarda serata di ieri, ma sembra che nessuno ne avesse denunciato la scomparsa. Il cadavere della donna, che abitava in paese, è stato trovato poco dopo le 15 dal proprietario della cava che nel lago ha visto un fagotto avvolto nel cellophane e poco sotto il pelo dell’acqua. La donna, in base ai primi accertamenti, potrebbe essere stata strangolata, prima che il suo corpo senza vita venisse abbandonato.
Nell’occultamento del cadavere di Gabriella Fabbiano potrebbero essere coinvolte più persone. E’ una delle ipotesi di inquirenti e investigatori che indagano sul caso. Sembra difficile, infatti, che una sola persona possa aver trasportato il corpo all’interno del terreno della cava.
Sul corpo non ci sono segni evidenti di violenza e vista l’assenza di una denuncia di scomparsa non si sa quanto il corpo sia rimasto in acqua. Quello che appare scontato agli inquirenti è che per trasportare e buttare nelle acque gelide il corpo non sia bastata una sola persona. Una deduzione che nasce anche vista la difficoltà per superare la recinzione e il cancello che impedisce a chiunque l’accesso alla cava. Secondo una prima ricostruzione la donna, che viveva di piccoli lavori saltuari, non è morta nel suo appartamento in centro a Cernusco, ma nell’abitazione di chi poi ha dovuto disfarsi del corpo senza vita.
Una morte violenta oppure successiva all’uso di qualche sostanza, altra ipotesi che non si può escludere: fondamentali saranno in questo senso anche le analisi tossicologiche da parte del medico legale. Dopo il decesso la 43enne, un matrimonio fallito alle spalle e due figli con cui non aveva più rapporti, sarebbe stata caricata su un’auto quindi portata alla cava. Per non far risalire il corpo chi ha agito ha legato al corpo della donna tre massi, ma il peso non è bastato a tenerla sott’acqua e il cadavere è riaffiorato quasi a riva, facendo scattare l’allarme – ieri pomeriggio – da parte del proprietario della cava. E sull’esito dell’autopsia e sulle ultime frequentazioni della donna – di cui non è stato trovato il cellulare – che si concentrano le indagini.