Minacce Sacconi su blog Corriere.it. Gasparri: “Non sono da sottovalutare”
05 Maggio 2010
di redazione
"Per una combinazione di omesso controllo e problemi tecnici sulla moderazione dei commenti relativi alla notizia sul Congresso della Cgil, è apparso un messaggio di minaccia al ministro Maurizio Sacconi. Ci scusiamo con i lettori e con il ministro per l’inqualificabile errore. La Direzione del Corriere della Sera". Con queste parole la direzione del quotidiano di Via Solferino si scusa per un commento pubblicato sul sito web, nelle risposte all’articolo sul congresso della Cgil, in cui un utente che si firma come Centauro si scaglia contro il ministro del Lavoro: "per quanto riguarda lei, caro ministro, meriterebbe la fine che ha fatto Biagi".
"L’augurio rivoltomi da un anonimo commentatore sul Corriere online, a che io faccia la fine di Marco Biagi, non mi stupisce particolarmente". Lo dichiara il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, in merito alla scritta di minaccia (‘meriterebbe la fine di Marco Biagi’), apparsa nei commenti all’edizione online del Corriere della Sera. "Ero convinto allora e, purtroppo, rimango convinto ora, che le ricorrenti letture allarmistiche e ideologizzate circa una presunta volontà di distruggere i diritti nel lavoro da parte del governo come della Cisl e della Uil possono condurre menti deboli a questo tipo di conclusioni per taluni auspicate e, Dio non voglia, per altri più volitivamente procurate – spiega Sacconi in una nota – se doverosamente rifiuto un atteggiamento vittimista che non mi appartiene, ribadisco tuttavia l’invito alla sinistra politica e sociale ad interpretazioni meno faziose delle posizioni altrui, tanto più quanto sono condivise dalla maggioranza del sindacato confederale".
"Sconcertano le minacce rivolte al ministro Sacconi attraverso il blog del sito internet del Corriere della Sera. Una cosa è la contestazione politica, un’altra il fanatismo che ha già alimentato in passato menti e armato mani, e che oggi evidentemente alberga ancora in qualche animo folle”. E’ quanto dichaira il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri. ”Prendiamo atto delle scuse rivolte dalla direzione del ‘Corriere’ al ministro – aggiunge Gasparri – ma resta la superficialità di fronte a deliranti intimidazioni rivolte a Sacconi, al quale va tutto il mio sostegno nella certezza dell’ottimo operato fin qui svolto sui temi della tutela dei lavoratori. Non si tratta naturalmente di negare la libertà di pensiero. Ma di impedire che si inneggi l’odio e si faccia apologia del terrorismo brigatista”. ”Le minacce a Sacconi – conclude il capogruppo del Pdl al Senato – non vanno comunque sottovalutate e vanno condannate da tutto il mondo politico con convinzione per impedire che un nuovo clima di odio e terrore possa impadronirsi e condizionare la politica a danno del paese”.
Il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia esprime "solidarietà al Ministro del Welfare Maurizio Sacconi e condanna con fermezza le violente parole che gli sono state rivolte dalle pagine del blog di Corriere.it". È quanto si legge in una nota di Confindustria. "È inaccettabile – commenta Marcegaglia – che la dialettica sociale si trasformi in minaccia e violenza verbale nei confronti del ministro e di quanti hanno dimostrato senso di responsabilità e capacità nel gestire la fase difficile della crisi". Per il numero uno di Confindustria "non è questo il momento di fomentare conflitti, nè di inasprire gli animi, ma di mantenere salda l’unità e la coesione sociale".
Le minacce e le contestazioni del congresso Cgil di Rimini all’indirizzo del ministro Sacconi sono motivo di sconcerto per il senatore Pasquale Giuliano, presidente della Commissione Lavoro. "Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Le inammissibili e gravi minacce via blog, seguite alle pesanti e scomposte contestazioni ed invettive rivolte al ministro Sacconi ed ai rappresentanti di Cisl e Uil e Confindustria, in occasione del congresso della Cgil di Rimini, che hanno calpestato elementari e civili regole di confronto istituzionale, sembrano riportarci ai tempi bui e nefasti di un passato che speravamo archiviato e dimenticato. La reminiscenza – prosegue Giuliano – nel congresso di Rimini di certi metodi e linguaggi rappresenta solo il residuo fossile di un sindacalismo vecchio, fallimentare e sostanzialmente nichilista. Il dibattito, il confronto, il contrasto anche aspro richiedono ben altre modalità, ben altre condotte e forse ben altri uomini. Le delicate e complesse problematiche del mondo del lavoro e della crisi che lo condiziona, non possono essere esacerbate – conclude Giuliano – o addirittura svilite da atteggiamenti o da posizioni che conducono solo a contrasti frontali e ad annose divisioni".
"La mia più sentita e sincera solidarietà al ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, vittima di ignobili minacce". Così Rosi Mauro, vicepresidente del Senato e segretario generale del Sindacato Padano risponde a chi, sul blog del corriere.it, ha rivolto minacce di morte al ministro Sacconi augurandogli la stessa sorte del giuslavorista Marco Biagi. Vicinanza ha espressa Rosi Mauro anche nei confronti di Angeletti e Bonanni, fischiati dalla Cgil. "I fischi e le minacce – spiega Mauro – non creano il confronto e non servono a creare nuovi posti di lavoro. In un Paese democratico come il nostro è necessario invece confrontarsi e discutere con l’obiettivo di creare occupazione e dare risposte ai disoccupati. Un obiettivo che non si raggiunge con i fischi e nemmeno con le minacce".