Ministry of Web, Alfano e il Nuovo Centrodestra sono al top
11 Marzo 2014
Alfano è il ministro più social e il più citato sul web. Dal giorno dell’insediamento di Renzi, Alfano ha avuto il migliore risultato sia in termini di "posizionamento rilevante" che di "presenza totale" su Internet nella squadra di governo (nei titoli, nei testi, nei post e nei commenti). Dal 22 febbraio scorso, Alfano è stato anche il ministro più popolare su Facebook: ha più Fan di tutti gli altri, 120 mila, e può contare su 8.727 interazioni di diverso tipo con chi lo segue. Infine è il più amato da Twitter con 172mila follower.
Ma è tutto il tridente di Ncd, Alfano, Lorenzin, Lupi, che ottiene risultati da incorniciare. Sempre rispetto alla "web mention", il ministro della sanità Lorenzin è seconda subito dopo il leader del partito mentre il ministro delle infrastrutture Lupi è sesto. Non male in un consiglio di 16 ministri. La fonte dei nostri dati è "WebPolitics Governo 2.0 – Osservatorio permanente sui personaggi politici online" realizzato da Reputation Manager, un istituto che misura la "reputazione" dei brand e delle figure pubbliche in Rete.
Ma al di là dei numeri che sono senz’altro motivo di orgoglio per una forza politica giovane come Ncd – e per il suo leader – vale la pena chiedersi il perché dei risultati messi a segno. C’è innanzitutto la familiarità mostrata da Alfano con i nuovi strumenti informatici: la sua idea di una politica "crossmediale" a cavallo fra tv e social network, vecchi e nuovi media. Ospite in trasmissioni televisive, il ministro non dimentica mai di citare o di rivolgersi alla Rete e usa spesso l’iPad.
Come pure Alfano ha il vantaggio di essere una persona giovane, in grado di intercettare il lessico e i trend di una generazione abituata a smanettare fino a tardi. Generazione che condivide un immaginario: nei giorni scorsi, al congresso del Ppe di Dublino, Alfano ha postato la foto di Bono Vox che parlava ai popolari europei, immagine non certo anonima per chi è cresciuto, volente o nolente, con gli U2.
Last but not least c’è il dato politico: mentre infuriava la battaglia nell’ormai ex Pdl, Alfano sul web riuscì a surclassare Raffaele Fitto con risultati "di gran lunga superiori", a testimonianza che naviganti e internauti premiavano, e premiano, la scelta coraggiosa di dare vita a Ncd. Dimistichezza con i nuovi media, vantaggio generazionale, scelte politiche giuste, sono le chiavi del successo di Alfano.
Adesso i soliti maestrini alzeranno il dito ricordandoci che la popolarità su Internet è un fatto complesso: tra chi segue i politici online ci sono anche coloro che si divertono nel migliore dei casi a prenderli in giro o nel peggiore a offendere e a minacciare. Come dire, non è tutto oro ciò che luccica. Ma dopo aver sottolineato ancora una volta i risultati elencati, ai maestrini ricordiamo le parole del bardo: "There is only one thing in the world worse than being talked about, and that is not being talked about". C’è una sola cosa al mondo peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di sé.