Mise: Mattarella dà interim a Renzi, rebus su nuovo ministro dello Sviluppo

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Mise: Mattarella dà interim a Renzi, rebus su nuovo ministro dello Sviluppo

06 Aprile 2016

Il presidente Mattarella ha affidato al premier Matteo Renzi l’interim allo Sviluppo economico, ma, dicono i boatos, l’interim dovrebbe essere breve. “Nell’arco dei prossimi giorni proporrò al presidente della Repubblica di individuare un nuovo ministro per lo Sviluppo Economico”, ha detto Renzi. Entro la fine della settimana, infatti, il premier dovrebbe salire al Colle e proporre il nome del successore di Federica Guidi al presidente della Repubblica. Nel corso della diretta web #matteorisponde su Facebook, Renzi ha spiegato che nei “prossimi giorni” scioglierà la riserva, anche alla luce della inchiesta giudiziaria Tempa Rossa, che ha portato alle dimissioni della Guidi e sta avendo ricadute politiche sul governo.

Per Renzi, la priorità è “fare per le PMI”, “c’è un problema di tasse ma ancora più grave è il danno che viene dal sistema burocratico. Semplificare è più urgente di abbassare le tasse”, ha detto il premier. In pole restano i nomi di Teresa Bellanova e di Claudio De Vincenti ma ci sarebbero pressioni esterne su un nome alternativo, estraneo alla politica e ai giochi di partito. Sempre secondo i ben informati, salirebbero le quotazioni del direttore generale di Confindustria Marcella Panucci o della vice presidente uscente di Confindustria Antonella Mansi. Tra i nomi nella rosa anche quello di Francesco Boccia, economista e presidente della commissione Bilancio della Camera, Matteo Colaninno, parlamentare e già responsabile economia del Pd.

Il ministero dello Sviluppo economico resta una poltrona di grande importanza per il nostro Paese, soprattutto sul fronte degli investimenti, un aspetto ben chiaro anche al Quirinale ed ecco perché il giuramento del nuovo ministro potrebbe arrivare già lunedi prossimo. Certo bisogna muoversi: il disegno di legge sulla concorrenza ha subito una frenata in commissione Industria del Senato in attesa del nuovo ministro allo Sviluppo economico. Il ritardo deriva da una forma di “rispetto istituzionale”, come ha spiegato il sottosegretario al Mise, Antonio Gentile, prima di entrare in commissione e annunciarlo ai senatori. Insomma, serve accelerare soprattutto per dare un segnale concreto ai gruppi industriali, agli investitori esteri e italiani, come pure al mondo della piccola e media impresa.