Mistici, modernisti e letteralisti
10 Settembre 2010
di Akbar Ahmed
Nell’intensa discussione sui musulmani, spesso i non musulmani mi dicono: “Tu sei un moderato, ma ce ne sono altri come te?”. E’ chiaro che il termine “moderato” in questo caso è un complimento. Ma nella pratica il termine crea più problemi di quanti ne risolve. Tale parola infatti è fortemente impregnata da un giudizio di valore che distingue tra le due categorie di “bravi ragazzi” e quelli “cattivi”. Inoltre, esso implica che mentre una minoranza di musulmani sono moderati, il resto non lo sono.
Dopo aver studiato le abitudini dei musulmani del mondo intero, ho suddiviso la categoria in tre grandi categorie: mistici, modernisti e letteralisti. Certo, devo aggiungere l’avvertimento che si tratta di modelli analitici e non sono irrefutabili. I musulmani della categoria mistica riflettono l’umanismo universale e credono nella “pace con tutti”. Rumi, poeta sofista del XIII° secolo, è l’esempio di tale categoria. Nei suoi versi, Rumi glorifica il fatto di pregare per lo stesso Dio nella sinagoga, nella chiesa e nella moschea.
La seconda categoria ricomprende i musulmani modernisti che cercano di bilanciare la tradizione e la modernità. Il modernista è orgoglioso dell’Islam ma nonostante ciò è capace di vivere tranquillamente in una società occidentale e contribuire ad essa. La maggior parte dei leader musulmani che guidarono i movimenti nazionalisti nella prima metà del XX° secolo erano modernisti, dal sultano Mohammed V – il primo re del Marocco indipendente – a M. A. Jinnah – l’uomo che fondò il Pakistan nel 1947. Siccome nel tempo i modernisti iniziarono a fallire perché sempre più incompetenti e corrotti, al loro posto sono entrati in scena i letteralisti.
Questi ultimi credono che il comportamento dei musulmani deve essere simile a quello del profeta del XII° secolo in Arabia. La loro idea che l’Islam sia sotto attacco obbliga molti di loro ad adottare una posizione di difesa e, mentre non tutti i letteralisti predicano la violenza, molti di questi musulmani lo fanno. I movimenti come la Fratellanza Musulmana, Hamas e i talebani appartengono infatti a questa categoria.
Nel mondo islamico, le divisioni tra le tre categorie che ho delineato sono reali. Il risultato della loro lotta definirà quale sarà il destino dell’Islam. L’Occidente può aiutare cercando di capire la società musulmana in un modo più sfumato e sofisticato per poter interagire con essa in modo saggio e nel mutuo beneficio. Il primo passo è quello di categorizzare i musulmani con precisione.
Akbar Ahmed è l’ex ambasciatore pachistano in Gran Bretagna, ha una cattedra in Studi Islamici presso l’American University ed è autore di "Journey into America: The Challenge of Islam" (Brookings, 2010).
Tratto da Wall Street Journal
Traduzione di Fabrizia B. Maggi