Monti premier è un’anomalia necessaria

Al "governo del presidente", semplicemente non ci sono alternative. Stiamo pagando un prezzo altissimo all’instabilità politica. Mai come adesso l’Italia ha bisogno di governabilità. Può piacere o meno ma sono i mercati a determinare gli assetti futuri della politica nazionale. Come dimostra la drammatica giornata di martedì con la Borsa a picco e lo spread impazzito, il sistema-Italia è diventato l’anello più vulnerabile del cordone di sicurezza costruito intorno all’Euro.

Mario Monti è l’uomo giusto per rassicurare i mercati e i partner europei. Bocconiano, ex commissario europeo, sostenitore convinto della moneta unica, consigliere di Goldman Sachs. Dal nostro Paese si pretenda una sola cosa: adottare subito le misure richieste da Europa e Bce per far fronte alla crisi del debito ed evitare che il contagio intacchi altri paesi della Ue.

 L’ex rettore della Bocconi è l’uomo giusto per fare questo lavoro. Monti è la garanzia che l’Italia manderà giù questa amara ricetta. Il suo profilo da economista puro potrebbe cozzare con le divisioni e la frammentarietà che caratterizzano la vita politica italiana ma lo spettro del default e i margini di tempo strettissimi dovrebbero ridurre al minimo le frizioni tra i partiti.

Monti non è stato eletto dai cittadini italiani, non ha mai presentato un programma per governare il Paese. La sua nomina a presidente del Consiglio sarebbe un anomalia (anche se non un caso unico) ma una situazione drammatica come quella che stiamo vivendo richiede rimedi eccezionali.