Monti ‘sale’ in politica e apre a un progetto centrista a vocazione maggioritaria
28 Dicembre 2012
Venerdì 28 dicembre, ore 19, sala Nassiriya del Senato. La ‘salita in politica’ di Mario Monti si materializza così, in una conferenza stampa indetta su Twitter pochi minuti prima dal suo neonato account. Nel pomeriggio, infatti, s’era tenuto un vertice tra Monti stesso, Pierferdinando Casini, il ministro della Cooperazione – nonché longa manus della Comunità di Sant’Egidio – Andrea Riccardi e alcuni sherpa di Italia Futura di Luca Cordero di Montezemolo. Poi, la conferenza stampa. Circa 40 minuti all’interno dei quali, il premier ancora in carica per gli affari correnti, ha voluto rimarcare i confini della sua ‘salita’.
"Non si tratta del tentativo di coprire una posizione di centro tra una sinistra e una destra, ma di rompere alcune barriere e confini e introdurre nuovi criteri d’aggregazione: individuare chi è disposto a impegnarsi per le riforme rompendo forme arcaiche di sindacalismo", le sue parole. E ancora: "Non immaginiamo alleanze con gli uni o gli altri, questa è un’operazione di rinnovamento nel profondo della politica italiana che deve avere un giorno vocazione maggioritaria". Già, vocazione maggioritaria. Per un progetto, a detta del premier, capace nel medio-lungo periodo di scardinare il bipolarismo italiano degli ultimi vent’anni.
Al Senato, si concretizzerà mediante un listone unico, per evitare di rimanere impantanati nelle maglie del Porcellum, ove lo sbarramento è all’8%. Mentre alla Camera vi saranno più liste. Quattro, per l’esattezza: Udc, Fli, una ‘mista’ e una civica. Inoltre, per la composizione delle medesime, si avvarrà della collaborazione del commissario alla Spending Review Enrico Bondi, “per una sorta di due diligence”. Ovvero, “per valutare eventuali conflitti d’interesse dei candidati”.
Le reazioni politiche al discorso programmatico di Monti non si sono fatte attendere. Il segretario del Pdl, Angelino Alfano, era già intervenuto sul tema in mattinata, dagli studi di Radio anch’io su Radiuno. In serata, al termine dell’incontro tra Monti e i giornalisti, ha voluto ribadire il suo pensiero: "La conferenza stampa del senatore Monti rivela in modo inequivocabile il tentativo di nascondere dietro qualche candidatura moderata un disegno di alleanza con la sinistra".
Da Pier Luigi Bersani, invece, un altolà al professore: “Con Monti c’è un rapporto amichevole, di rispetto e stima. Noi siamo alternativi alla destra, a Berlusconi e alla Lega. Bisogna però vedere come Monti e le formazioni centrali si rapportano al Pd che è il primo partito: ci vedono alternativi, competitivi o sono disponibili ad una alleanza? Ho sempre detto che noi siamo disponibili ad una convergenza con una forza europeista, non tocca a noi chiarire”.
Nel frattempo, però, un’altra dipartita eccellente verso lidi montiani agita le acque del Partito Democratico, dopo quella del giuslavorista Pietro Ichino: Mario Adinolfi. Di seguito, il testo del comunicato diramato dall’ex parlamentare piddino un attimo dopo la fine della conferenza stampa del Senato: "E’ mia intenzione sostenere alle prossime elezioni, in continuità con le battaglie svolte insieme nel Pd, le idee di Pietro Ichino e l’agenda Monti”. In altre parole, Adinolfi si batterà “per il successo della lista che farà riferimento diretto al capo del governo”, “per garantire continuità all’azione del presidente Monti, per la credibilità che ha garantito all’Italia in Europa”. Presto detto, il motivo del suo riposizionamento: “Lo spostamento dell’asse del Pd verso le posizioni rappresentate da Fassina e Vendola, l’opzione controriformista su pensioni e lavoro, mi convincono che alle prossime elezioni occorre dare forza a chi intende far proseguire lo sforzo di risanamento, rigore e crescita del paese messo in moto da questo governo di cui ho votato in Parlamento con convinzione tutti i provvedimenti".
Lapidario, Adinolfi. E chiarissimo. Insomma, nel centrosinistra nato veltroniano ma proseguito bersaniano, la ‘salita’ di Monti potrebbe provocare non pochi smottamenti. Siamo solo all’inizio.