Monti si dimette da Scelta Civica perché sfiduciato da 11 senatori
17 Ottobre 2013
di redazione
Mario Monti si è dimesso da Scelta Civica, il partito che egli stesso ha fondato e che ora rischia di spaccarsi. Il motivo riguarderebbe i dissidi interni al partito circa la legge di stabilità soprattutto nei confronti dell’ala dei popolari capitanata da Mario Mauro. “In questi giorni – ha dichiarato Monti – il senatore Mauro, con dichiarazioni ed iniziative, è venuto preconizzando, da un lato, una linea di appoggio incondizionato al Governo, naturale in chi fa parte, ma che non è la linea di Sc. Dall’altro, il superamento di Sc in un soggetto politico aperto anche a forze caratterizzate da valori e prassi di governo inconciliabili”. Ma oltre alla legge di stabilità c’è un altro nodo interno al partito: l’antimafia, dove c’era un accordo di maggioranza per eleggere presidente il capogruppo alla Camera di Sc, il cattolico Lorenzo Dellai, fino a quando l’imprenditore catanese Andrea Vecchio ha sconfessato pubblicamente e molto duramente la candidatura di Dellai rilanciando la propria. Comunque alla fine 11 senatori di sono schierati con Mauro puntando l’indice contro i “troppi distinguo opportunistici”. A questi si è aggiunto poi Mauro. Quindi alla fine Monti si è dimesso. La presidenza verrà assicurata dal vicepresidente vicario Alberto Bombassei, fino all’attivazione delle procedure previste dallo Statuto per la nomina del nuovo presidente.