Monti: “Vorremmo una patrimoniale”, poi la smentita
12 Novembre 2012
di redazione
"Vorremmo introdurre una tassa generalizzata sui patrimoni ma non avendo gli strumenti non vorremmo favorire l’allontanamento dei capitali". Lo ha dichiarato il premier Mario Monti il quale, tra le altre cose, ha aggiunto che un’eventuale patrimoniale "non verrà introdotta nottetempo, ci sono passi che stiamo facendo".
E ancora: "Il mio approccio è laico. Non sono contrario a una tassa patrimoniale ma dipenderà da come funzionerà e da come sarà utilizzata: come strumento fiscale o come misura una tantum da parte di governi che vogliono dare un taglio al passato".
Il premier, poi, aveva già ipotizzato la sua adozione: "Il 4 dicembre scorso avevamo considerato di introdurla. Ma da una parte 1,5 dei tre componenti della nostra maggioranza era contrario. Dall’altra, a differenza di altri sistemi fiscali, in Italia non erano disponibili informazioni sulla proprietà dei beni. Abbiamo allora approssimato la cifra aumentando la percentuale su alcuni beni già tassati. E alla fine abbiamo preso la decisione sulla tassa sulla prima casa che era stata rimossa dal governo che ci ha preceduto e che però esiste in tutti i paesi".
Dalla presidenza del Consiglio, però, è arrivata la smentita: "Mario Monti non ha affatto annunciato un intervento di tassazione sui patrimoni", si legge in una nota di Palazzo Chigi.