Moody’s declassa l’Abruzzo con troppa fretta

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Moody’s declassa l’Abruzzo con troppa fretta

18 Luglio 2012

Certo, sarebbe in “buona” compagnia. Ma l’Abruzzo proprio non ci sta e rispedisce al mittente il giudizio dell’agenzia di rating Moody’s che ha declassato a cascata, dopo l’Italia, anche tutta una serie di enti locali ed istituzioni italiane. L’Abruzzo viene declassato dall’agenzia newyorkese a Baa2 con trend negativo e insieme ad esso anche altre regioni che, secondo l’agenzia, sono classificate con minore affidabilità finanziaria: Molise, Lombardia, Lazio, Sicilia, Piemonte, Veneto, Puglia, Calabria, Campania, Liguria, Umbria, Sardegna, Basilicata. Ma nell’elenco ci sono anche le province autonome di Bolzano e Trento. Declassati anche gli enti locali di quattro capoluoghi di regione e dieci istituti di credito (tra cui Unicredit e Intesa Sanpaolo), oltre a Poste Italiane, Eni, Terna, Aeroporti di Roma ed Acea.  

La replica però arriva immediata contro quella che viene definita una decisione non motivata né fondata su dati obiettivi. Ad alzare la voce è l’assessore regionale al Bilancio, Carlo Masci, preoccupato soprattutto per i danni ingiustificati che la regione potrebbe subire. Ha già preso carta e penna, l’assessore Masci, ed è pronto a presentare una diffida ufficiale, con tanto di documenti allegati che dimostrano la diversità della situazione abruzzese rispetto a quella italiana, per non dire della altre regioni accomunate dalla scure di Mooody’s.

“La diffiida è per la superficialità con cui Moody’s ci ha trattato, accomunandoci a situazioni completamente diverse – spiega Masci – . Da quattro anni la nostra Regione non contrae debiti, i fondamentali del bilancio sono a posto, stiamo pagando i vecchi debiti e abbiamo risorse a disposizione”. Da dove arriva quindi la bocciatura? si chiedono alla Regione.

“Ci hanno accomunato nel giudizio negativo sull’Italia – continua l’assessore al Bilancio – ma noi da tempo abbiamo iniziato un percorso che ci ha tirato fuori dai debiti. Ho l’impressione che siamo stati puniti per un eccesso di superficialità, incredibile e imperdonabile. Credo che i nostri bilanci non siano stati letti con attenzione. Sempre se sono stati letti. E tutto questo non lo possiamo tollerare”.

Soprattutto alla luce di una retroscena che ora Masci ci tiene a rivelare: “Moody’s doveva venire a marzo per i soliti controlli – rivela -, poi ci ha chiesto di spostare l’incontro al 31 luglio. E adesso che fa? Il 17 luglio ci declassa, solo perché siamo in Italia?”.

Un atteggiamento che, secondo l’assessore, denota scarsa coerenza. A pensare bene.