Morsi o Shafiq: per l’Egitto comunque vada sarà un insuccesso

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Morsi o Shafiq: per l’Egitto comunque vada sarà un insuccesso

02 Giugno 2012

E così la scorsa settimana, il 23 e il 24 Maggio, si sono tenute in Egitto le prime presidenziali ‘libere’ e ‘democratiche’ dopo 31 anni di dittatura di Hosni Mubarak, conclusasi 15 mesi fa: 52 milioni di persone (su 82 milioni) sono state chiamate al voto per 12 candidati. Le elezioni non si sono svolte in un clima del tutto tranquillo: infatti, un poliziotto è stato ucciso con un’arma da fuoco nel quartiere di Shubra, a Il Cairo.

Purtroppo, dopo il prezzo del sangue pagato durante la Rivoluzione del Loto e l’entusiasmo che aveva accompagnato queste elezioni, il risultato del primo turno elettorale è stato un sostanziale testa a testa tra un ufficiale e ultimo primo ministro del regime ‘mubarakiano’, Ahmed Shafiq, e Mohamed Morsi, esponente dei Fratelli Musulmani. I due andranno al ballottaggio: il primo è attualmente al 23,7% delle preferenze, il secondo in leggero vantaggio con il 24,8%. Il ‘laico autoritario’ ed il ‘fondamentalista islamico’. Questa la conclusione ‘assolutamente chiara’ e basata su ‘risultati completi’ del movimento islamista di cui Morsi fa parte.

Sconfitti, dunque, il favorito, l’indipendente islamista Abdel Moneim Aboul Foutuh (espulso dai Fratelli musulmani), l’ex ministro degli Esteri ed ex segretario della Lega araba Amr Moussa e il nazionalista arabo Hamdeen Sabbahi.

Ora, gli Egiziani sono chiamati a scegliere tra chi probabilmente tenterebbe di schiacciarli con ‘stivaloni’ militari e chi taglierà loro la testa con la scimitarra in nome di Allah, come del resto mostra una vignetta in giro per il web questi giorni. Insomma, scegliere se è meglio essere divorati da un branco di squali o morire gettandosi dalla finestra: è questo, secondo alcuni, il bivio in cui si troverebbero gli egiziani. Inoltre, nonostante il governo abbia parlato di “grande affluenza alle urne”, gli astenuti sono stati il 53%.

Le elezioni sono state una vera e propria catastrofe per l’Egitto. Il rischio maggiore è rappresentato dall’ombra oscura dell’estremismo islamico, in passato arginato dal ‘Faraone’ Mubarak. A rimetterci saranno soprattutto le donne – alle quali i Fratelli Musulmani, e quindi anche Morsi, intendono imporre il velo – e i Copti. Già, i Copti: i Cristiani egiziani, i veri autoctoni del Paese, diventati ufficialmente una minoranza di circa l’11% della popolazione.

Da un bell’articolo di Lorenzo Cremonesi per il ‘Corriere della Sera’ della scorsa settimana, emergeva, tra di loro, il rimpianto di Mubarak, sebbene anche sotto il suo regime i Cristiani fossero stati discriminati. E lo rimpiangono perché hanno il più che giustificato timore che ora l’applicazione della Sharia – la legge islamica, ndr – diventerà ancor più rigorosa (già il secondo articolo della Costituzione prevedeva l’impossibilità del contrasto di nessuna norma con essa). Inoltre, tutti i candidati di queste elezioni hanno dichiarato il loro odio verso Israele. Il trattato di pace tra Egitto e Stato ebraico potrebbe essere messo seriamente in pericolo con l’avanzata degli estremisti. In forte pericolo, inoltre, anche i rapporti con gli Stati Uniti.

Alcuni egiziani scontenti sono ritornati in Piazza Tahrir, ma la rabbia popolare si è principalmente concentrata contro Shafiq, il cui quartiere generale è stato dato alle fiamme.

Ora resta da vedere come lui e lo sfidante integralista si comporteranno, per conquistare soprattutto quei 26 milioni di egiziani che non sono andati a votare al primo turno (‘maggioranza silenziosa’ li ha definiti il liberale egiziano Tareq Heggy, recentemente intervistato da l’Occidentale). Comunque, molto dipenderà dalle promesse che questi faranno in termini di economia, di lavoro e lotta alla corruzione, i principali motivi di preoccupazione per l’Egitto. Nel frattempo, il Consiglio dei miliari (SCAF), per ‘festeggiare’ le avvenute elezioni e dare una rassicurante parvenza di ritrovata libertà nel Paese, ha annunciato di aver abrogato la legge marziale dominatrice dell’antica terra dei Faraoni per oltre 30 anni.

Secondo turno 16 e 17 Giugno, risultati definitivi non prima di Luglio. Staremo a vedere.