Morte Brenda. 60 mila file nel computer
25 Novembre 2009
di redazione
Sono 60mila i file contenuti nel computer che è stato sequestrato il 20 novembre scorso nell’appartamento di via Due Ponti dove c’era il corpo senza vita del trans Brenda. Lo hanno accertato i tecnici che collaborano all’inchiesta del procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e del pubblico ministero Rodolfo Sabelli. Di questi file per il momento ne sono stati recuperati il 16%, in quanto la “lettura” ha avuto delle complicazioni che non hanno consentito di procedere con maggiore velocità. Il contenuto, comunque, non sarebbe ancora conosciuto dagli investigatori in quanto prima di esaminarlo intendono recuperare l’intero contenuto dell’apparecchio.
Intanto stamane in via Due Ponti c’è stato un nuovo sopralluogo disposto dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo. Insieme con i suoi collaboratori il magistrato ha fatto nuovi rilievi e accertamenti per approfondire alcuni degli elementi emersi nelle precedenti visite e per poter così fare una ricostruzione più particolareggiata di quanto possa essere accaduto la notte del 20 novembre nell’appartamento.
Nessuna novità inoltre per il momento anche per la vicenda scaturita dalla morte di Gianguerino Cafasso, il pusher trovato morto il 12 settembre scorso nell’albergo di via Salaria.
Gli inquirenti convocheranno a breve l’amico e vicino di casa, China.