Morto Giorgio Faletti, l’artigiano della “cultura sottile”
05 Luglio 2014
di redazione
Giorgio Faletti, classe 1950, torinese, morto oggi dopo una lunga malattia, è stato un interprete della "cultura sottile". Di quel sapido passare tra cultura alta e bassa, Vito Catozzo e la letteratura noir, il secondo posto a Sanremo e i bestseller che la critica seriosa osteggiava ma i lettori, quelli seri, leggevano avidamente. Dal Derby e l’avanspettacolo, mai rinnegato, al "Drive-in", palestra per tanti volti noti della tv italiana, al "Signor Tenente" che lo piazza, secondo, a Sanremo, a un soffio dal gradino più alto del podio. Infine "Io uccido" e i bestseller di qualità per Baldini & Castoldi, che lo porteranno fino alla vittoria del Premio Strega. Un artigiano della parola che rispecchia, appunto, quella cultura sottile di cui ha parlato in un bel saggio il professor Fausto Colombo. I funerali di Giorgio Faletti si svolgeranno martedì pomeriggio ad Asti, la sua città natale.