Mose, Cacciari non ci sta e difende il suo lavoro da sindaco
12 Giugno 2014
di redazione
Intervistato dal Corriere della Sera dopo le rivelazioni nel memoriale di Mazzacurati sul caso delle tangenti per il Mose di Venezia, l’ex sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, spiega di aver chiesto più di una volta "un intervento a Giovanni Mazzacurati e al Consorzio Venezia Nuova". E spiega al giornalista: "Se ho bisogno di chiedere aiuto per un’impresa che sta fallendo da chi vuole che vada, dal mendicante di Rialto? Sono cose ufficiali, le mie". Insomma, tutto nero su bianco, per Cacciari: "Ho scritto a Mazzacurati, ad altre associazioni cittadine, ho chiesto aiuti anche all’Eni, con cui baruffavo un giorno sì e l’altro pure per via di Porto Marghera". "Io non ho mai chiesto favori personali, ma solo interventi per aziende in crisi o per faccende di interesse locale, come la squadra di calcio. Facevo il mio mestiere di sindaco".