Mosul, primo militare Usa morto. Tensioni tra sunniti e sciiti nel controterrorismo iracheno

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Mosul, primo militare Usa morto. Tensioni tra sunniti e sciiti nel controterrorismo iracheno

21 Ottobre 2016

La battaglia di Mosul prosegue tra ottimistiche dichiarazioni del premier iracheno e la prudenza del Pentagono. Espugnare la seconda città dell’Iraq, popolosa, dove ISIS potrebbe usare centinaia di scudi umani tra i civili, non sarà facile, ma l’avanzata dell’esercito regolare iracheno, fiancheggiato dai peshmerga curdi e dalle truppe speciali Usa, va avanti, stringendo in una morsa i sobborghi e le piccole aree urbane attorno alla città. 

I miliziani dello Stato islamico non se ne stanno però con le mani in mano. Numerosi attacchi suicidi, con auto e camion bomba per ora sono stati prevenuti, ma si teme per gli ordigni nascosti nelle strade ed è di oggi la notizia del primo militare americano morto nel corso della campagna. 

La notizia è che con l’intensificarsi degli scontri sono scese in campo anche le forze speciali irachene addestrate dagli Usa e coperte dagli elicotteri d’assalto americani, ieri sui cieli della città mediorientale sono apparsi gli Apache Usa. Le forze speciali irachene avanzano su Bartella, a 15 chilometri da Mosul (una ventina di attacchi kamikaze sventati), e a nordest della città, a Bashiqa. I peshmerga marciano sul villaggio di Barima, uno degli insediamenti del sistema difensivo predisposto da ISIS.

Le forze speciali irachene, conosciute come Servizi antiterrorismo, sono composte da soldati che hanno già partecipato in passato a missioni militari contro lo Stato islamico. Ma c’è un problema: non ci sono solo militari sunniti fra le truppe inviate dal governo di Baghdad a ripulire l’area dai jihadisti che la conquistarono due anni fa, ma anche sciiti, in una zona, appunto quella di Mosul, a prevalenza sunnita. 

C’è quindi paura verso un “liberatore” che potrebbe esacerbare le tensioni settarie sempre esplosive nell’Iraq post Saddam Hussein. Le milizie sciite hanno annunciato che non entraranno, da sole, a Mosul, ma tra le fila di questi militari non mancano tracce di fervore settario. E tra gli Humvee neri e corazzati che corrono sulle strade dirette a Bartella, si vedono bandiere sciite oltre a quelle dello Stato iracheno.