Mozambico, aumentano i morti nelle fosse comuni
07 Settembre 2007
di redazione
Da quando la Sindrome da immunodeficienza acquisita (Sida/Aids), e la povertà unita all’urbanizzazione hanno indebolito l’antica solidarietà famigliare, in Mozambico aumenta il numero di morti che vengono sepolti in fosse comuni.
E’ quanto si legge in una nota dell’agenzia missionaria Misna, secondo cui “il numero delle salme che finiscono in fosse comuni aumenta giorno dopo giorno” come ha detto alla stampa internazionale Alexandre Libomdo, direttore del cimitero di Lhanquene, a Maputo.
“Solo in questo cimitero – ha precisato – a luglio sono state 400 le salme senza nome e 547 quelle dei mesi di maggio e giugno. Secondo un medico legale, che preferisce mantenere l’anonimato, si legge sempre nella nota dell’agenzia, “è difficile capire perché alcune famiglie abbandonano i loro parenti, ma sospettiamo che lo facciano per carenza di risorse proprie e per la vergogna di non essere in grado di pagare le spese del funerale”. La situazione è ancora più dura per quelle famiglie che avevano già sopportato spese occasionali a causa di lunghe degenze ospedaliere.
“Le persone che muoiono a causa di malattie associate all’Aids sono rimaste per lungo tempo in ospedale, elemento che incide sulla pazienza e sulle infime risorse finanziarie delle famiglie” ha sottolineato il medico.
In Mozambico, circa il 54% della popolazione vive con meno di un dollaro al giorno e ciò rende praticamente impossibile sostenere il pagamento di una bara (46 euro) e di un carro funebre (15 euro).