Mps, il Pd sotto attacco

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Mps, il Pd sotto attacco

24 Gennaio 2013

Il caso Mps e il crollo in Borsa dell’istituto (-20 per cento) è un brutto colpo per il Pd che cerca di reagire alle accuse che piovono da destra e da sinistra. Massimo D’Alema fa sapere che il partito democratico "non si è mai occupato del Monte dei Paschi di Siena", rivendicando il fatto che la banca si muove in piena autonomia. A intervenire sulla vicenda è lo stesso Presidente della Repubblica che definisce "grave" la questione e afferma che ad occuparsene in queste ore è la Banca d’Italia.

Ma Grillo sente odore di sangue e annuncia che domani sarà a Siena tra i partecipanti all’assemblea della banca, di cui è azionista, prevista in mattinata. Grillo va giù pesante accusando il Pd di essersi trasformato in una banca e attacca frontalmente anche la Banca d’Italia: "un istituto di credito sposta 900 milioni per una operazione pazzesca in titoli tossici e i solerti creditori dei nostri spiccioli non se ne accorgono". Accuse a cui il segretario Bersani risponde parlando di qualunquismo fascistoide.

Il senatore pidiellino Maurizio Gasparri ricorda che i vertici del partito avversario si sono sempre interessati al meccanismo che permette alla Fondazione di controllare il Monte dei Paschi e di nominare i vertici della banca. "Le operazioni di finanza spericolata sono servite a garantire il controllo della Fondazione, quindi del Pd, sulla banca," dice Gasparri "che in condizioni normali sarebbe andata al mercato. Si vadano, inoltre, a rileggere le elargizioni della Fondazione e si capirà tutto". Secondo il segretario Alfano, "La vicenda Monte Paschi di Siena è gravissima e scandalosa. Quattro miliardi sono stati dati a questa banca prendendoli dalle tasche dei cittadini anche attraverso l’Imu.

Bordate arrivano infine dalla Lista Ingroia che giudica "confuse" le idee del responsabile economico del Pd, Stefano Fassina, che aveva parlato di sciacallaggio sulle accuse rivolte al Pd. L’attacco dei "rivoluzionari" si allarga a comprendere anche il sistema bancario, colpevole di aver stretto il credito di di aver vessato economicamente gli italiani, e al governo Monti, che "ha finanziato con ben 3,9 miliardi di euro il Monte dei Paschi di Siena: un regalo vergognoso".

Il premier ha definito "oggetto di fantasie" le accuse che vengono rivolte al suo governo, affermando che "la sottoscrizione degli strumenti finanziari non è ancora avvenuta, dunque è un tema che non sussiste". Secondo il ministro dell’economia, Vittorio Grilli, la situazione di Mps non è una novità: "Conoscevamo le problematicità già da un anno. Non ho evidenza di problemi in altre banche. I controlli sono competenza della Banca d’Italia".