Mps, Morelli: “onoro mio impegno anche se mi tagliano lo stipendio”. Stop a fuga dei clienti
19 Gennaio 2017
Dopo l’intervento dello Stato nel Monte dei Paschi il flusso di depositi in uscita che ha subito un’accelerazione agli inizi di dicembre con tutta la pressione mediatica che c’è stata, si è del tutto arrestato tra la fine di dicembre e l’inizio di gennaio. A sostenerlo durante un’audizione dinanzi alle Commissioni Finanze di camera e Senato, l’ad della banca senese Marco Morelli intervenuto insieme al presidente Alessandro Falciai.
Sul perché l’operazione privata di aumento di capitale prevista da Jp Morgan e Mediobanca sia fallita, i due banchieri non si sbilanciano ma il presidente Falciai preme a sottolineare che era dovere morale dei vertici dell’istituto di credito provare ad “esperire tutte le possibili operazioni di mercato”, prima di avanzare richiesta d’aiuto ai contribuenti.
I problemi riguardano in prima battuta la cessione dei 27 miliardi di sofferenze che gravano sui bilanci. Marco Morelli, ad del Monte, ha spiegato durante l’audizione di voler procedere con una vendita in blocco, tema che sarà al centro del cda di oggi. Morelli ha chiarito, poi, che nei primi giorni di febbraio dovrebbe esserci la presa di contatto con le autorità di vigilanza italiane ed europee sul piano industriale. Ricorda l’impianto della ristrutturazione già autorizzata da Bruxelles, che prevede il passaggio da 2mila a 1.500 sportelli e la riduzione di 2.450 lavoratori.
E così, lo stesso Morelli ha annunciato di voler restare al suo posto, nonostante il taglio di stipendio, ricordando tra l’altro anche di avere messo immediatamente il suo mandato a disposizione del nuovo azionista, il Tesoro. “Io resto anche con la riduzione dello stipendio, ho dato un impegno e a questo punto onoro l’impegno perché credo che il rilancio della banca sia possibile (…) Preferisco che sia ridotto il mio stipendio in maniera pesante ma che vengano tutelate figure di manager che sono importanti per la banca. Se li perdesse, si creerebbe in prospettiva anche un danno al nuovo azionista“.