Mps, non c’è il piano B. E’ in corso l’operazione Bce sui crediti
23 Novembre 2016
Vigilia di assemblea per il Monte dei Paschi, che domani riunisce i soci per proporre il piano di rilancio che passa attraverso una maxi-cessione di crediti in sofferenza e un aumento di capitale fino a 5 miliardi. Una via obbligata per la banca più antica del mondo, che nei documenti assembleari scrive di non avere allo studio un “piano B” nel caso in cui il piano di cessione delle sofferenze e l’aumento da 5 miliardi di euro non dovesse andare in porto. “La Banca precisa che, ad oggi, non sono allo studio operazioni alternative” si legge nelle integrazioni ai documenti predisposti per l’assemblea del 24 novembre su richiesta della Consob.
Intanto questa mattina il titolo Mps è stato sospeso al ribasso con una perdita teorica del 2,6% alle ore 9:50. Poi è rientrato in contrattazione e alle ore 10:25 cedeva il 3,11% a 0,2125 euro. Alle ore 11:00 di nuovo sospeso (-4,65% teorico a 0,2091 euro).
Nell’ambito dell’attività ispettiva, l’analisi approfondisce “alcune specifiche posizioni creditizie”, spiega Mps , ricordando gli esiti finali di questa attività ispettiva sono attesi non prima del I semestre del 2017. Francoforte, riporta l’istituto, “invia team di ispezione presso gli istituti finanziari da essa regolati secondo piani definiti annualmente per ogni singola banca. Le attività in essere stanno procedendo regolarmente nello spirito di collaborazione che contraddistingue il rapporto tra Mps e Bce“.
Mps stima di raccogliere 1,043 miliardi di euro dall’offerta di acquisto dei bond subordinati e successiva conversione dell’importo in nuove azioni Mps. L’operazione riguarda titoli per un valore nominale di 4,289 miliardi, la banca si aspetta un’adesione al 57% dai perpetui (At1) corrispondente a un corrispettivo di 221 milioni, al 34% dal subordinato Lower Tier2 (614 milioni), al 10% dall’Upper Tier2 (208 milioni).
Quanto al capitolo costi, quelli legati all’operazione di cartolarizzazione, alla cessione dei crediti di leasing e all’aumento di capitale (inclusa l’operazione di liability management), ammontano a 448 milioni di euro. La banca ha confermato gli oneri legati alla cancellazione del warrant, pari a 200 milioni di euro.