Mps, Patuelli: siano resi noti nomi debitori delle banche salvate

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Mps, Patuelli: siano resi noti nomi debitori delle banche salvate

Mps, Patuelli: siano resi noti nomi debitori delle banche salvate

09 Gennaio 2017

Se le banche vengono salvate con i soldi pubblici è eticamente giusto che si conoscano i nomi dei principali debitori. E’ quanto pensa il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli. In un’intervista a ‘Il Mattino’, chiede, a titolo personale,”Non abbiamo avuto il tempo di discuterne ancora all’interno dell’Associazione”, ma che si faccia accezione alla legge sulla privacy e vengano resi noti i primi 100 debitori insolventi delle banche che sono state salvate.

E aggiunge, “io chiedo a titolo personale che vengano resi noti i primi cento debitori insolventi delle banche che sono state salvate. E per farlo, penso al varo di una norma di legge sia per le banche risolute sia per quelle preventivamente salvate dallo Stato. Bisognerebbe cioè fare un’eccezione alle attuali regole della privacy proprio alla luce del fatto che si tratta di banche nelle quali sul piano della risoluzione o del salvataggio preventivo è intervenuto lo Stato o le altre banche e i risparmiatori”, afferma Patuelli.  

“Una norma come quella proposta farebbe più chiarezza e contribuirebbe anche a evidenziare più facilmente i casi di violazione di una norma che si chiama mendacio bancario, attualmente vigente e che si verifica quando qualcuno prende in prestito dei quattrini raccontando cose false alla banca a cui li chiede in prestito. La legittimittà di questa semplice norma, che può essere anche un emendamento, deriva eticamente dal fatto che – osserva Patuelli – se lo Stato decide di fare un intervento preventivo, vi può essere un’eccezione alla regola della privacy”. Osserva ancora Patuelli.  

E, poi, “a livello etico le ragioni delle normative sulla privacy non sussistono se c’è un intervento preventivo dello Stato per salvare una banca a carico delle altre banche concorrenti e dei risparmiatori. Se si chiede la solidarietà pubblica – sottolinea – non ci può essere la solidarietà degli altri e il vecchio segreto bancario”.