Multare i genitori dei “bulli” è una misura giusta e necessaria
15 Marzo 2010
Nel comune di Arzignano, provincia di Vicenza, un’ordinanza del sindaco ha previsto che i genitori dei ragazzi che commettono atti di bullismo saranno d’ora in poi multati. La cifra da pagare sarà di 100 euro. Con un ricorso, sarà possibile però pagarne 25 se la differenza viene risarcita con lavori socialmente utili che dovranno fare i ragazzi.
Questa misura presa dal sindaco di Arzignano sembra molto ragionevole: infatti, senza arrivare a denunce penali per danneggiamenti, si possono risolvere situazioni meno gravi con interventi che vedranno gli adulti coinvolti e responsabili insieme ai ragazzi. Saranno i vigili che con controlli nelle scuole, al parco, o negli autobus, potranno multare i comportamenti violenti. Nelle scuole di Arzignano si sono verificati da parte dei ragazzi comportamenti che hanno fatto riflettere gli adulti e li hanno indotti a trovare delle misure per controllare il fenomeno.
In questo caso, la sanzione è educativa e non penalizza eccessivamente. Dà invece ai ragazzi la possibilità di riparare il danno acquisendo consapevolezza del proprio comportamento sbagliato. E’ solo attraverso la consapevolezza che si può sperare di far comprendere i danni fatti. Solo attraverso un percorso educativo i ragazzi possono capire i propri comportamenti e non ripeterli. Grazie ai lavori socialmente utili i ragazzi hanno la possibilità di stabilire rapporti costruttivi, capire cosa vuol dire lavorare e la fatica che comporta. Possono capire quanti privilegi può dare lo studio e quindi valutare ad esempio, la stupidità di distruggere le scuole il cui costo in termini di riparazione ricade su tutti, oltre a fermare le lezioni.
Dare una sanzione anche alla famiglia è un segnale importante. Vuol dire far mettere l’attenzione su qualcosa che magari sfugge ai più, per motivi diversi: tempo, cultura, pazienza, sacrificio, tutti argomenti che spesso non si amano e non si vogliono o non si possono affrontare. Se ormai nell’emergenza educativa individuiamo anche un’emergenza bullismo, è bene farci i conti ed affrontarla. Senza falsità; come ha fatto il sindaco: c’è un problema? I nostri ragazzi sono in difficoltà? Proviamo a cercare ed attuare soluzioni idonee.
Penso che queste iniziative debbano essere affiancate da programmi educativi per le famiglie e i ragazzi. Il sindaco ha spiegato che si terranno anche corsi per genitori e alunni. Siamo di fronte ad un’operazione coraggiosa ed intelligente. Sarebbe davvero auspicabile se si cominciasse a pensare così anche in altri luoghi. Sarebbe utile organizzare corsi educativi, di aiuto, per famiglie e ragazzi in tutte le scuole. Potremo arginare il problema, dando messaggi educativi ai ragazzi, che forse le famiglie oggi non riescono più a dare, e far sentire meno soli i genitori, in particolar modo quelli con maggiori difficoltà. Inoltre, fare una prima azione di prevenzione vuol dire poter individuare in tempo, tra i bulli, anche quei casi in cui non possiamo parlare più solo di intervento educativo, poiché è presente una componente patologica.