Mumbai. Islamabad ammette la pianificazione degli attacchi in Pakistan
12 Febbraio 2009
di redazione
Il ministro dell’Interno pakistano, Rehman Malik, nel corso di una conferenza stampa a Islamabad, ha riconosciuto che la cospirazione che ha portato agli attentati a Mumbai del novembre scorso furono "in parte" pianificati in Pakistan. Lo riferisce la televisione indiana IBNLive citando fonti ufficiali del ministero degli interni di Islamabad.
Secondo l’emittente, il Pakistan avrebbe quindi accettato molte delle accuse indiane contenute nel dossier presentato al governo di Islamabad come risultato delle indagini sui fatti di Mumbai.
Nel riferire poi che i terroristi sono arrivati nelle acque territoriali indiane a bordo di un peschereccio partito dal porto pachistano di Karachi e che a Mumbai sono arrivati con un gommone, Malik ha chiarito che "l’imbarcazione è adesso in nostro possesso".
Il governo ha tenuto a sottolineare inoltre che "sulla base delle informazioni disponibili, molti di quelli che vi hanno partecipato sono sotto nostra custodia". Per il ministro dell’Interno la mente degli attacchi è il capo del gruppo terroristico Lashkar-e-Taiba (LeT), Zakiur Rehman Lakhvi.
Il 26 novembre scorso, un commando di dieci terroristi – nove dei quali uccisi dalle autorità indiane, mentre uno è stato arrestato – ha assaltato commissariati di polizia, una stazione, alberghi e ristoranti frequentati da stranieri, tenendo per tre giorni in scacco Mumbai e provocando la morte di oltre 170 persone. Malik ha concluso spiegando che è stata investita la magistratura sul caso, in seguito alla quale sono stati eseguiti sei arresti.