Musulmani anti-Israele in Italia, secondo una ricerca sono il 52%
13 Febbraio 2017
Il 52% dei musulmani in Italia dichiara che Israele non ha il diritto di esistere e il 61% ritiene che gli ebrei controllino il mondo e siano responsabili di nefandezze. Sono questi i dati più rilevanti emersi dalla la ricerca sul mondo islamico nel nostro Paese condotta da Michele Groppi, ricercatore del King’s College di Londra. Dall’indagine, emerge l’esistenza di un fattore ideologico molto radicato nel mondo musulmano che costituisce la culla di teorie complottistiche tra le più disparate di natura sia economica che geo-politica, che collegano non solo Israele ma anche gli ebrei, a qualsiasi male.
Fattore ideologico tanto forte che, sebbene in molti si dichiarino apertamente contro ogni forma di violenza e terrorismo, nei confronti di Israele ed ebrei riesce a far venir fuori sempre un ‘però’, una giustificazione. Dati, dunque, considerati dallo stesso Groppi “interessanti” e allo stesso tempo “preoccupanti”, tanto che “sarebbe un errore troppo grande minimizzarli”. E una tendenza a minimizzarli già c’è e l’esempio più eclatante è la deputata del Partito Democratico Sumaya Abdel Qader che nel corso di una puntata di Otto e mezzo, di fronte a tali dati, è arrivata a fare dei distinguo che – tanto per cambiare – hanno acceso la polemica all’interno del PD, con altri rappresentanti dei dem come Emanuele Fiano e Daniele Nahum, scandalizzati dalle sue dichiarazioni.
Ma chi non dovrebbe commettere l’errore di prendere sotto gamba questi dati è il ministro dell’Interno Minniti. Se è vero che dall’indagine non emergono in modo limpido tendenze ad una radicalizzazione, è anche vero che è comunque significativa la minoranza del 24% che si dichiara a favore della violenza in nome di Dio. E se si considera che il 30% la vede giusta contro chi offende l’Islam e Maometto, il 13% è per Al Qaeda e l’11% per l’Isis, allora è chiaro che c’è poco da minimizzare.