Myanmar, 1500 arresti in sole due settimane
01 Ottobre 2007
di redazione
Sarebbero circa 1.500 le persone arrestate nel corso delle due ultime settimane in Birmania, durante le manifestazioni di protesta contro la giunta militare al potere, e di cui si sono perse le tracce.
Lo sostiene l’Associazione d’aiuto ai detenuti politici, che dalla Thailandia cerca di tenere contatti con le centinaia di persone rinchiuse nelle quarantatré prigioni della Birmania.
“Almeno 85 leader di manifestazioni, più di mille monaci e dai 300 ai 400 studenti e militanti pro-democrazia sono stati fermati”, ha dichiarato Bo Kyi, segretario aggiunto del Aadp, sottolineando che i birmani arrestati sono stati sottoposti a dure misure repressive.
I monaci buddisti, la settimana scorsa protagonisti delle prime manifestazioni pacifiche di massa, sono stati “denudati, insultati, malmenati e colpiti con calci”%2C ha riferito l’associazione in un comunicato.
La Commissione asiatica per i diritti dell’uomo (Ahrc) ha riferito che “la settimana scorsa almeno 700 monaci e 500 civili sono stati fermati e rinchiusi in prigioni segrete”.
Diplomatici stranieri hanno confermato che centinaia di monaci buddisti e militanti che protestano contro la giunta militare e in favore della democrazia sono stati fermati e condotti in luoghi segreti. “Ogni notte ci sono raid dei soldati ma al mattino è difficile ottenere conferme”, ha detto un diplomatico occidentale, sottolineando anche che i collegamenti Internet con la Birmania non sono attivi. E in più “ci sono sempre meno monaci disposti a parlare”, ha detto ancora.