Myanmar: monaci buddisti sequestrano funzionari governativi
06 Settembre 2007
di redazione
Diverse centinaia di giovani monaci buddisti del Myanmar hanno sequestrato un gruppo di funzionari governativi dopo aver bruciato quattro delle loro macchine, e ora li tengono in ostaggio all’interno di un monastero in una cittadina di provincia.
I funzionari della cittadina di Pakokku, 600 chilometri a nordovest della capitale Yangon, si stavano recando nel monastero per scusarsi con i monaci, dopo che l’esercito aveva sparato in aria per minacciare i monaci che ieri avevano organizzato una manifestazione di protesta contro il governo.
Una folla di circa 1.000 persone si è radunata di fronte ai cancelli del monastero. Al momento non sia ha notizia di un intervento da parte dell’esercito o della polizia.
Ieri più di 200 monaci avevano marciato a Pukokku per protestare contro la giunta militare del Paese, e per chiedere condizioni di vita migliori, dopo l’aumento vertiginoso dei prezzi del carburante.
La polizia e l’esercito hanno reagito arrestando decine di monaci e sparando in aria per disperdere la folla.
L’episodio è solo l’ultimo di una serie di scontri che vedono contrapporsi il regime militare del Paese contro i monaci e gli attivisti per la democrazia.
La giunta militare continua a detenere agli arresti domiciliari il premio nobel per la pace e leader dell’opposizione Aung San Suu Kyi.