Napoli, De Luca a Caserma Secondigliano: “Sostegno ai Carabinieri”

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Napoli, De Luca a Caserma Secondigliano: “Sostegno ai Carabinieri”

20 Aprile 2016

A Secondigliano, Napoli, terra di una delle più sanguinose faide di Camorra, a Napoli, si torna a sparare: raffiche di kalashnikov contro la stazione dei Carabinieri nel quartiere conteso per anni dai clan. Venticinque colpi di fucile mitragliatore esplosi da un commando di 4 persone contro lo stabile delle forze dell’ordine e alcune auto nelle vicinanze. “Non ci faremo intimidire”, la risposta del generale Antonio De Vita, comandante provinciale dei Carabinieri.

“L’azione di questa notte dimostra che la presenza dell’Arma sul territorio è incisiva e che le continue e martellanti operazioni di polizia giudiziaria danno fortemente fastidio e continueranno in maniera sempre più marcata”, ha aggiunto De Vita in una nota. “Con molta probabilità a sparare sono stati ragazzi molto giovani ai quali dico: deponete le armi, la vita non è un videogioco o uno slogan sui social”.

Il generale di corpo d’armata Giovanni Nistri, comandante interregionale “Ogaden” in visita al Comando Legione, ha incontrato il personale in servizio nella stazione Napoli Secondigliano, esprimendo vicinanza del comandante generale dell’Arma e ribadendo che “i Carabinieri, come confermato dagli stessi militari della stazione, non si faranno intimidire da questo efferato atto”.

Il presidente della Regione Vincenzo De Luca ieri è stato in visita alla caserma dei carabinieri di Secondigliano. “Sono venuto qui per testimoniare la solidarietà delle istituzioni e mia personale ai militari dell’Arma impegnati nella quotidiana battaglia per la legalità”, ha detto De Luca. “Abbiamo ribadito il nostro pieno sostegno e la vicinanza ai carabinieri e alle forze dell’ordine. L’impegno della Regione è quello di contribuire con interventi strutturali e sulla video sorveglianza utilizzando i fondi europei”.

Intanto si indaga sull’omicidio di Daniele Stara, con sette colpi alla spalla e alla nuca a Napoli. L’uomo viveva ad Afragola, nel rione Salicelle, e aveva piccoli precedenti per droga. A sparare, ancora un commando in scooter. Secondo gli inquirenti si tratterebbe di un agguato nella guerra tra il clan Lo Russo e una cosca di Secondigliano.