Napoli non ha bisogno di un’altra bella cartolina
03 Luglio 2012
"La bellezza salverà il mondo", afferma il principe Miškin nell’Idiota di Dostoevskij. Certo, purché al mondo che ha cuore e mente per vedere (e non semplicemente guardare) sia data la possibilità di vivere realmente le cose belle. Perché una bellezza negata è nella migliore delle ipotesi un’occasione sprecata.
Il golfo di Napoli, visto dal “lungomare liberato” – come ama definirlo il sindaco De Magistris – ha tutti i presupposti per essere un’opera d’arte. Ma la Ztl di via Caracciolo e via Partenope, artefice di questa liberazione, rischia seriamente di trasformarsi nell’ennesima cartolina della città. Buona per il turista occasionale e distratto, ma pur sempre una fredda opera di carta. Bella senza anima.
Il dubbio non nasce tanto dal coro di proteste che da più parti si sono sollevate alla scelta di rendere permanente la pedonalizzazione del tratto di strada che ha fatto da cornice alla tappa napoletana dell’America’s Cup 2012. Anzi. Le critiche dei commercianti, come quelle dei residenti e delle associazioni di categoria rappresentano un segnale di vitalità; così come gli episodi dello sgombero forzato degli extracomunitari e la protesta della società che gestisce il City Sight Seeing (la Ztl è interdetta anche agli autobus rossi con i turisti stranieri costretti ad inalare lo smog del tunnel della Vittoria) rientrano nelle inevitabili conseguenze di una decisione del genere, che modifica radicalmente una situazione radicata da anni.
La paura, però, è che un’eccessiva chiusura da parte dell’amministrazione comunale nel presunto sforzo di tutelare una sua precisa scelta finisca per imbalsamare la Ztl e la renda l’ennesimo contenitore vuoto. Il timore fondato è che, concentrati su una operazione di marketing istituzionale, i membri della giunta guidata da De Magistris si dimentichino di riempire con i giusti contenuti lo splendido involucro del lungomare, limitandosi all’operazione in sé senza compensare in qualche modo gli svantaggi con un incremento dei benefici conseguenti alla chiusura al traffico.
La città di Napoli in passato ha dato il meglio di sé esibendo le sue parti più nascoste e più intime, le proprie viscere. Si pensi a Napoli Sotterranea o alla tradizione musicale classica di poeti come Di Giacomo. E lo ha sempre fatto facendo sentire la gente protagonista con le proprie emozioni, libera di raccontare e raccontarsi. Senza partecipazione popolare, nessun luogo può avere il calore necessario per trasmettere la propria bellezza. La Ztl deve essere sì un luogo libero, ma non solo da veicoli e bancarelle. Deve essere un luogo in cui la libertà delle persone si esprima nella possibilità di incontrarsi. Iniziative culturali, eventi musicali, rassegne enogastronomiche potrebbero trasformare il lungomare napoletano nel luogo in cui la bellezza non solo emerge ma si rende anche disponibile al mondo. Napoli ha bisogno di tante cose, evitiamo di regalarle l’ennesima occasione sprecata.