Napoli, non vuole indossare il burqa: il marito la prende a calci e pugni
09 Aprile 2017
di Redazione
Calci e pugni. La solita violenza inaudita delle case islamiche. Poi il sequestro, nel bagno dell’abitazione, per impedirle che lei chiedesse aiuto. Da quella ‘prigione’ casalinga la donna è riuscita a scappare, approfittando di un momento di distrazione del marito. Si è riversata in strada e ha chiesto aiuto. La sua colpa? Non voler indossare il velo. Una notte da incubo per una ventottenne originaria del Marocco. E non la prima, secondo quanto ha poi rivelato. I maltrattamenti andavano avanti già da un po’. Il marito, 51 anni, non accetta che non voglia indossare il burka e l’accusa di comportarsi da ‘occidentale’. Tanto sarebbe bastato per accanirsi contro di lei ancora una volta. I due, regolarmente residenti in Italia, da diverso tempo vivono in provincia di Napoli, a Sant’Anastasia. E lì, in uno dei comuni del Vesuviano, a Sant’Anastasia (Napoli) nel loro appartamento si è consumata l’aggressione, che ha procurato alla donna lesioni al volto. Le urla strazianti, di dolore hanno attirato l’attenzione dei vicini che hanno allertato i carabinieri. Sul posto sono accorsi i militari dell’Arma della locale stazione e della compagnia di Castello di Cisterna, diretti dal capitano Tommaso Angelone e hanno accertato che la poveretta era stata pestata brutalmente dal coniuge. L’uomo è stato ammanettato per sequestro di persona, minaccia aggravata e maltrattamenti in famiglia. Ora dietro le sbarre del carcere napoletano di Poggioreale la convalida del fermo da parte del gip del tribunale di Nola.