“Napoli prima di tutto”, presto un faccia a faccia tra De Magistris e Iovino

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“Napoli prima di tutto”, presto un faccia a faccia tra De Magistris e Iovino

22 Ottobre 2012

“Napoli prima di tutto”, questo il tema del dibattito che vedrà come protagonisti il sindaco Luigi de Magistris e Alessandro Iovino. Classe ’86, Alessandro Iovino è un giovane napoletano impegnato nel sociale e in politica. Laureato in filosofia alla Federico II di Napoli, oggi – tra le altre cose – è segretario particolare del Senatore Lucio Malan e membro della Giunta Giovani per Napoli con delega a Istruzione e Scuola. Il 6 dicembre (l’appuntamento era previsto per oggi, ma è stato spostato, ndr) tornerà nella sua facoltà per incontrare De Magistris, da lui ribattezzato “Demagogistris” in un libro da poco uscito in cui Iovino denuncia gli errori e la demagogia del sindaco napoletano. Siamo andati a intervistarlo per comprendere qualcosa in più sul suo punto di vista prima del confronto.

Come è nata, inannzitutto, l’idea del libro?

"Ad un anno di distanza dall’insediamento di Luigi De Magistris a Palazzo San Giacomo, mi è parso doveroso, più che trarre un bilancio, fare una semplice analisi politica riguardo la sua rivoluzione. La mia adesione a “Giovani in Giunta” ha inoltre intensificato la mia attenzione sulla realtà di Napoli. Il libro “Demagogistris” è nato dalla volontà di fare un’operazione verità sulle tante promesse fatte in campagna elettorale e poi non mantenute da parte dell’ex pm".

Lei dice di aver analizzato gli errori del sindaco: può farci qualche esempio?

"In primis, la questione rifiuti. Un classico argomento ormai nella nostra città. Grandi slogan che promettevano livelli di differenziata al 70% in meno di un anno. Tutta falso, ed era facile prevederlo. Manca un piano industriale per il ciclo dei rifiuti e mandiamo a caro prezzo i nostri rifiuti ad incenerire in Olanda, nonostante il nostro sindaco si dica contrario agli inceneritori. Inoltre gli contesto una condotta troppo personalistica della cosa pubblica e il completo distacco nei confronti di chiunque manifesta dissenso con la sua linea. I casi di Rossi, Vecchioni, Narducci e Realfonzo sono emblematici".

Come dovrebbe essere il suo sindaco ideale?

"Non ho un ideale di sindaco. So solo che quello attuale deve cambiare politica, altrimenti distrugge ciò che sta più a cuore a me e a tutti i cittadini di Napoli".

Lei crede che sia possibile amministrare senza sbagliare?

"E’ chiaro che sbagliare è umano, ma si dice anche che perseverare è diabolico. Oggi abbiamo bisogno di un cambio di rotta nella guida dell’amministrazione della nostra città. Basta con le demagogia, gli slogan o i grandi eventi. C’è bisogno di lavoro e di riforme strutturali. Inoltre bisogna insistere con una concertazione politica maggiore tra maggioranza ed opposizione. Il sindaco finora non l’ha cercata e credo che anche in questo abbia commesso un errore, ma può e deve rimediare".

Quali ricette propone per Napoli?

"Nessuna ricetta miracolosa. Qui c’è bisogno di mettersi a lavoro, senza perdersi in chiacchiere, per trovare una soluzione ai nostri problemi. Per quello che penso, per riconquistare anche la fiducia della parte buona dei napoletani, investirei sui servizi per i cittadini. Più efficienza e meno degrado. Una politica di rivalutazione che non si limiterebbe solo al lungomare, ma a tutta la città".

Come nasce l’idea di intervistarlo pubblicamente?

"Nonostante il mio libro di critica, il sindaco mi ha ricevuto a Palazzo San Giacomo. Abbiamo avuto un cordiale confronto, nel rispetto delle diverse vedute politiche, e in quell’occasione è nata l’idea di fare un incontro pubblico, per un “faccia a faccia” senza censura. Devo riconoscere che il sindaco De Magistris, mostrando disponibilità e coraggio, ha subito accettato. Così ci siamo dati appuntamento per dibattere su questo tema: ‘Napoli, prima di tutto’. Sarà un confronto vero, non vedo l’ora".