Napoli resta in bilico per colpa di una sinistra che non molla la poltrona

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Napoli resta in bilico per colpa di una sinistra che non molla la poltrona

09 Marzo 2011

Per Napoli pare proprio che il gelido inverno non sia passato. Tutti avevano entusiasticamente pensato che potesse realmente tornare la primavera, salvo poi confrontarsi con la dura realtà  di una sinistra dalle sette anime, che non ha intenzione di ammettere i propri errori e di assumersi le proprie responsabilità, lasciando che nella città partenopea possa inaugurarsi una nuova stagione.

Andiamo per ordine. La sera del 2 marzo si annunciano le dimissioni di 31 consiglieri su 60 e ciò significa che l’amministrazione di Napoli, guidata dal sindaco Rosa Russo Iervolino, si è sciolta dando avvio alla fase commissariale. Tutto è passato nelle mani del prefetto di Napoli Andrea De Martino, che aveva il compito di nominare un commissario che guidasse Napoli sino alle elezioni di maggio. Qualcosa, però, non è andato come doveva.

Ad un primo controllo del commissario prefettizio, infatti, è risultato un difetto formale a proposito della firma del consigliere Udc Fabio Benincasa e di altri quattro consiglieri del Pdl. Tant’è che, nonostante tutte le dimissioni siano valide ed inevitabilmente, secondo quanto prescritto dalla legge, confermate, ora il Consiglio comunale è formato dai primi non eletti di ciascuna lista, con la ovvia conseguenza che la Iervolino è ancora Sindaco di Napoli.

È opinione diffusa che a questo epilogo, a prescindere dal vizio di forma che ha bloccato lo scioglimento, si sia giunti anche per un attaccamento smodato alla poltrona del Sindaco Iervolino, che insieme ai suoi fedelissimi ha gioito dell’inghippo che ha rimandato il trasloco da Palazzo San Giacomo. Certo è che se la sinistra è riuscita a trovare una via d’uscita nel vicolo cieco dei 31 consiglieri dimissionari, davvero viene da chiedersi come mai altrettanta determinazione non sia mai stata impiegata per risolvere i veri problemi della città partenopea.

Viene da pensare che più che di incapacità, per cui le colpe sarebbero sempre gravi ma comunque con l’attenuante dell’inettitudine ad agire e a prendere decisioni, quella del centrosinistra sia stata nel tempo una calcolata e mirata volontà a mantenere lo status quo.

Intanto, anche il panorama dei candidati a sinistra è tutt’altro che chiaro. Dopo il pasticcio ancora irrisolto delle primarie, nel centrosinistra pare che la competizione sia tra il prefetto Mario Morcone e l’ex magistrato, ora europarlamentare, Luigi De Magistris, la cui candidatura è arrivata la scorsa settimana ma è stata accolta con gelo dal Pd.

Il panorama è però ulteriormente complicato e reso nebuloso dal lancio delle candidature di Raimondo Pasquino, voluto dal Terzo Polo, e di Enzo Rivellini , voluto da Fli. Insomma, c’è aria di conflittualità e contraddizione e nessuno sembra avere le idee chiare.

Nel centrodestra, invece, in pole c’è la candidatura dell’imprenditore Gianni Lettieri – a quanto pare benedetta da Berlusconi in persona – che ha dato la sua disponibilità "con entusiasmo" e che potrebbe rappresentare un punto di collegamento tra la politica e la società civile.

Ma il futuro per Napoli resta ancora incerto, soprattutto se si guarda al centrosinistra. Lì, addirittura, il cielo è ancora grigio e nero, con lampi che non lasciano presagire nulla di buono. Volendo credere a Pascoli quando scriveva "La nube nel giorno più nera fu quella che vedo più rosa nell’ultima sera", dobbiamo sperare che l’orizzonte sia sgomberato al più presto dalle nubi “sinistre”.