Napoli. Ucciso per un complimento di troppo, si costituisce un 18enne

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Napoli. Ucciso per un complimento di troppo, si costituisce un 18enne

22 Aprile 2009

Si chiama Pietro Canestrelli, ha 18 anni e risiede nel popoloso quartiere della Sanità. E’ lui l’assassino dell’omicidio di Pasquetta. Questa stessa mattina si è recato in procura per costituirsi in relazione alla morte di Giovanni Tagliaferri, 23 anni, ucciso una decina di giorni fa con una coltellata alla gamba in via Cristoforo Colombo, a Napoli.

L’omicidio è avvenuto il giorno di Pasquetta nei dintorni della zona porto della città partenopea a seguito di alcune avance da parte di alcuni giovani nei confronti di una ragazza che si trovava in compagnia del proprio fidanzato. Giovanni Tagliaferri aveva cercato di fare da paciere nella lite ma la coltellata infertagli da Canestrelli all’arteria femorale gli è stata fatale.

Alcuni testimoni avevano infatti riferito con esattezza di un tatuaggio in stile "maori" sul corpo del giovane che scagliò la coltellata mortale a Tagliaferri. Decisiva anche un’impronta digitale lasciata sul cofano dell’auto ferma nel luogo della lite in via Cristoforo Colombo durante la quale perse la vita Giovanni.

Pietro, incensurato, di buona famiglia, è figlio di un macellaio che ha la bottega nella centralissima via Duomo. Ha asserito di aver acquistato il coltello con cui ha ucciso in un negozio di Capri, proprio nel giorno di Pasquetta (ha mostrato anche uno scontrino fiscale al magistrato). "Mi serviva per tagliare i panini portati per la gita sull’isola" avrebbe detto agli inquirenti. Il 18enne è stato accompagnato in questura dai genitori. La madre dell’assassino, tra le lacrime, ha detto: "Vorrei abbracciare la mamma di quel povero ragazzo".